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Nella gara Ultra80k Affollati e Bassi arrivano insieme. Nella Marathon 42k poker di vittorie per Angella, vince anche Carolo. Half Marathon 24k alla coppia Zancarli e Signorini
La gara Ultra sulla lunghezza di 80 km e 5.500mD+ parte come sempre alla mezzanotte da Piovene e subito vede scattare in avanti Simone Vigolo, tra i favoriti alla vigilia della gara, seguito da Mark Penna e da un gruppetto di pazienti addetti alle retrovie con Affollati, Ferretto, Bassi e Basso che passano in questo ordine al Passo Xomo. Le Gallerie del Pasubio e le prime pendenze verso Campogrosso fanno però la prima selezione con Vigolo che prima rallenta e poi ammaina bandiera per lasciare il passo agli arrembanti Nicola Bassi ed Enrico Basso. Alessandro Affollati, ancora non nel pieno mood riesce però a tallonarli da vicino, ancora con i Ganassi Spallanzani e Ferretto. Ma è sul Boale dei Fondi che Affollati trova la giusta marcia, sale bene e si fa sotto e al Rifugio Fraccaroli è il primo a suonare la campanella della “Cima Coppi” davanti a Bassi e Basso. E con quest’ultimo che perdeva un po’ il passo, davanti Affollati e Bassi decidono di suonarsele a ripetizione in un testa a testa a dir poco mozzafiato. Giunti alla fine dei saliscendi che portano a Marana i due decidono allora di viaggiare insieme senza troppo infastidirsi e così, lanciate le discese ardite su Valdagno, un po’ a ripetere la chiusa del 2013 firmata da Luis Alberto Hernando e Kilian Jornet, i due si presentano affiancati sul traguardo per prendersi a pari merito il gradino più alto del podio. Dietro di loro, a poco più di 9 minuti e mezzo chiude Enrico Basso.
Nella gara femminile Martina Valmassoi era senza dubbio la favorita ai pronostici e non ha deluso le attese tenendo testa a due dirette sfidanti del calibro di Irene Saggin e Nicol Guidolin. La bellunese non ha mai ceduto la testa della corsa, con la Saggin decisa a far sentire il fiato sul collo. Le due hanno appena 3’ di stacco al Passo Xomo, 5’ a Campogrosso, ma a quel punto la Valmassoi accelera e all’ultimo check point di Montefalcone il minutaggio era salito a 25’ di divario, quel tanto che è bastato alla portacolori della ASD S.S. Limonese di prendere con una certa tranquillità la via della finish line. Seconda una soddisfatta Irene Saggin e terza la triestina Nicol Guidolin.
RECOARO MARATHON
Sembrava invece scritta in partenza la gara sulla lunghezza di 42 km e 2.700 mD+ con un Diego Angella in gran spolvero che fin dalla partenza ha messo lo sguardo ben dritto davanti a sé e con buona probabilità non si è più voltato a guardarsi le spalle. Accelera subito e si mette in testa per fare l’andatura, per la serie “chi mi ama, mi segua”, a cui solo Andrea Pozzer e Daniele Di Ceglie sembrano voler provare a rispondere. I due, tuttavia, non riescono ad impensierire il bresciano di casa La Sportiva che si invola sul traguarda per segnare la sua quarta vittoria consecutiva in questa competizione. Dietro chiudono nell’ordine Di Ceglie e poi Pozzer.
Nella gara femminile è Sabrina Roncaglia a dare l’impressione di volersi prendere il titolo 2024, ma non fa i conti con Maddalena Carolo e l’olandese Marjelle Coppers. La Carolo spinge sul vertical che sale allo Chalet Montefalcone e si mette davanti e lì ci resta fino in fondo, per prendersi la medaglia d’oro davanti proprio alla Roncaglia e ad una più arretrata Coppers.
MONTEFALCONE HALF MARATHON
La “corta” di casa Trans d’Havet è una bella corsa energica, con i giusti dislivelli, 1.500mD+, spalmati nei suoi 24 km che da Recoaro Terme salgono a Recoaro Mille, al Passo di Rodecche per poi intercettare nel finale anche gli altri due tracciati maggiori. Qui è il veronese Mirko Zancarli a fare da regista, facendo vedere i fanali di coda al francese Girard Gregory Renaud e a Fabio Mocellin sulle pendenze del Rodecche. Nelle retrovie però scaldano nel frattempo i motori anche Giosuè De Franceschi e Mirko Marchi che sotto i cui contraccolpi a cedere è proprio il transalpino Girard che chiude quinto. Zancarli tiene duro e si presenta davanti a tutti al taglio del traguardo, con Mocellin che agguanta un secondo posto e Giosuè De Franceschi che chiude e sigilla il podio maschile.
Tentativi di testa a testa, invece, nella gara rosa con la triade di vicentine decise a darsi battaglia: Gaia Signorini, Veronica Maran e Martina Rigoni. La Signorini però sembra avere quel giusto boost in più che le permette di stare là davanti a sollevare la polvere. Le tre chiudono nell’esatto ordine, con la Maran ad appena 2 minuti, mentre per la Rigoni il divario finale sarà di 25 minuti.
Come di consueto, la sfilata degli arrivi non si è arrestata neppure nel pomeriggio e così proseguirà fino a sera inoltrata aspettando fino all’ultimo concorrente, accolto dai sorrisi e dagli applausi di un nutrito pubblico che affolla il rettilineo finale valdagnese.