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119 chilometri, 7850 metri di dislivello, passaggi estremamente impegnativi per affrontare i quali è necessario non soffrire di vertigini, sono le caratteristiche della corsa estrema cin programma dal 25 al 27 agosto lungo l’Alta Via Hufeisentour nelle Alpi Sarentine.
I concorrenti avranno a disposizione 38 ore nell’ultimo fine settimana d’agosto per portare a termine la Südtirol Ultrarace 119K con i suoi quasi 8000 metri di dislivello. Subito dopo la partenza, i partecipanti saranno attesi dalla prima prova: nella prima parte di percorso, lunga 22,5 chilometri, dalla conca di Bolzano (265 m s.l.m.) si salirà di 2000 metri di dislivello fino al Corno del Renon, e tutto questo con il caldo soffocante che a fine agosto impera ancora nel capoluogo della provincia più settentrionale d’Italia.
Arrivati sulla montagna panoramica del Renon, da dove si gode di una magnifica vista sulle montagne circostanti come le Dolomiti, il Gruppo del Brenta, le Alpi dello Stubai e della Zillertal e le Alpi Venoste, il percorso prosegue in un continuo saliscendi fino alla Forcella Sarentina (2460 m s.l.m.) e poi scende verso la Stöfflhütte (2057), sale fino al rifugio Santa Croce di Lazfons (2311), raggiunge la Forcella di San Cassiano (2299) e poi il Tellerjoch (2520) e il rifugio Forcella Vallaga (2481), finché – dopo 63 chilometri, quindi poco più di mezzo tracciato – raggiunge Passo Pennes (2211).
Il punto chiave della seconda metà del percorso è la Punta Cervina
Il “secondo tempo” inizia con la salita al Giogo delle Frane (2555 m s.l.m.). Poi le atlete e gli atleti della corsa in montagna scenderanno di quasi 1000 metri e passeranno per malga Ebenbergalm per affrontare la salita all’Alpler Nieder (2624). In seguito avranno bisogno di tutte le forze per affrontare con successo un altro passaggio chiave: la Punta Cervina (2698). Dalla cima dovranno affrontare quasi altri 30 chilometri fino al traguardo a Sarentino, ma per i trail runner il peggio sarà ormai passato.
Gli ultimi passaggi dell’avventura di 119 chilometri saranno il Lago di San Pancrazio (o Kratzberger See, a 2120 m s.l.m.), il rifugio Valcanova (2300), il rifugio Merano (1960), malga Möltner Kaser (1768), gli omini di pietra (2000) e la Croce di Pozza (Putzer Kreuz, 1630 m s.l.m.), alla quale si passerà accanto nella discesa finale verso il centro della Val Sarentino (970 m s.l.m.).
Alexander Rabensteiner è l’atleta con più vittorie
Conoscere bene la zona sembra essere un vantaggio alla Südtirol Ultrarace. Finora soltanto nel 2019 avevano vinto degli atleti stranieri: in campo maschile si era imposto l’austriaco Gerald Fister – a pari merito con Josef Thaler della Val d’Ultimo – mentre in campo femminile aveva trionfato l’ungherese Ildiko Wermescher. Il trail runner che detiene più vittorie alla Südtirol Ultrarace è Alexander Rabensteiner. L’atleta di Chiusa ha vinto quattro edizioni della corsa lungo l’Alta Via Hufeisentour nelle Alpi Sarentine (2013, 2014, 2015, 2018). Due successi sono stati ottenuti da Daniel Jung di Naturno (2016, 2017). L’anno scorso la vittoria della Südtirol Ultrarace, che proprio nel 2022 si era conclusa per la prima volta a Sarentino, era andata al gardenese Georg Piazza.
Con tre vittorie (2013, 2014, 2015) guida l’albo d’oro in campo femminile Annemarie Gross, sarentinese di origine e meranese d’adozione. Nel 2016 era stato il momento di Irene Senfter (Lana), seguita da Maria Kemenater (2017/Sarentino), Anna Pedevilla (2018/La Villa) e Regina Spieß (2022/Sarentino).
È ancora possibile iscriversi alla Südtirol Ultrarace 2023 sul sito www.ultrarace.it.