Il ventisettenne lecchese Carlo Corti, designer di schede elettroniche, ha conquistato il Gran Trail Courmayeur sulla distanza ‘corta’ dei 30 km, con il tempo di 3 ore e 20 secondi. Davvero un buon tempo considerando la distanza e il gran caldo che ha rallentato molti atleti. Anche la prova di Corti è finita con una tuffo nella fontana poco altre l’arrivo.  Intervistato mentre era ancora a … mollo, Corti, quasi al suo debutto in corse valdostane (solo una gara lo scorso anno, al Trail Monte Avic) ha mostrato grande apprezzamento per i tracciati e l’organizzazione e anche per i magnifici panorami che ha potuto osservare, nonostante la concentrazione sul tracciato. Il suo primo pensiero? Ringraziare Marina, la sua fidanzata, che non condivide la stessa passione per la corsa e che ugualmente lo supporta (e lo sopporta), il cugino Giulio, per avergli trasmesso la passione per la montagna e l’ha addestrato a goderne anche della fatica necessaria. Un ringraziamento anche a Elena Charrere, illustre produttrice di vini valdostana, per l’ospitalità.

Aumentata la distanza, ovvero giro di 60 km, ma sempre vittoria lombarda, per merito del valtellinese Saverio Monti, 31 anni alle porte (il 3 agosto) e un lavoro in una azienda che cura allestimenti audio e video. Monti non era mia stato a correre in Valle d’Aosta ed è rimasto anche lui “impressionato” dall’ambiente di alta montagna, con il Monte  Bianco sempre a tener d’occhio i concorrenti, con i tracciati tra valloni scoscesi e boschi fitti. “Ho potuto correre e anche guardarmi intorno. Mi piacciono molto questi trail in quasi autosufficienza, dove i ristori ci sono e sono ben attrezzati ma sono mai distribuiti in eccesso. Quindi impari a gestire la tua corsa sotto tutti gli aspetti, anche quello idrico e alimentare, sapendo di viaggiare sicuri”. Saverio Monti ha chiuso la sua soleggiatissima fatica in 7 ore e 19 minuti. Il ‘freccia rossa’ della Valtellina.

La 90 chilometri è stata appannaggio indiscutibile di una coppia, formata dal valdostano Giuliano Cavallo e dal ticinese Marco Gazzola, entrambi apprezzatissimi nel mondo runner internazionale. Cavallo aveva vinto anche lo scorso anno (e in edizioni precedenti), Gazzola aveva primeggiato in una edizione del Tor des Geants pur  ‘conquistandosi’ una squalifica (accettata senza battere ciglio e col sorriso sulle labbra) per un errore di percorso negli ultimissimi chilometri.

Perché coppia? Perché hanno effettivamente percorso tutto l’itinerario uno di fianco all’altro, aspettandosi anche nei punti di ristoro. Il vero spirito trail. Il loro tempo complessivo è stato di 11 ore e 15 minuti.