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CAMPIONATI MONDIALI 2022

Sottotitolo: 
Stian Angermund & Denisa Dragomir oro nel trail corto…

5/11/2022
Tags: 
Chiang Mai
tailandia
trail corto
campionati mondiali

Migliore degli azzurri il comasco Francesco Puppi. Immenso il giovane Andrea Rota 7° assoluto. Italia ancora oro a squadre al maschile. Al femminile Fabiola Conti 6ª..

Mondiali day two. E’ tempo di trail con le gare più attese almeno dal punto di vista mediatico. Nel corto (38 km con 2400 Metri dislivello) a mettere tutti in fila sono il norvegese Stian Angermund e la rumena  Denisa Dragomir. Per entrambi questo successo vale moltissimo, soprattutto in una stagione che per loro non era stata delle più brillanti per vari motivi: una pianificazione discutibile degli obiettivi per Angermund, un problema al tendine d’Achille per Dragomir.

 

 

IL PERCORSO:

anche in questo caso il circuito ad anello prevedeva partenza e arrivo ai 300mslm del Chiang Mai International Exhibition & Convention Center (CMEEC). La prima ascesa ricalcava la prova uphill di venerdì con però ben due passaggi ai 1.340 metri del villaggio di Ban Khun Chang Khian. A detta degli atleti le insidie peggiori, oltre ovviamente al clima, erano date dalle discese.

 

 

GARA UOMINI:

Stian Angermund ha messo tutti in fila con crono di 3h08’29”. Un secondo posto importante, importantissimo per Francesco Puppi (3h11’47”), mentre a guadagnare la terza piazza è stato il britannico Jonathan Albon (3h13’05”). Immenso il giovane Andrea Rota 7°. Chiude la top ten in 10ª posizione il piemontese Christian Minoggio.

 

 

A seguire troviamo Mattia Gianola 18° e Martin Dematteis 21°. 50° si è invece piazzato il veneto Luca Cagnati.  Risultati alla mano, grazie ai punti portati da Puppi, Rota e Minoggio l'Italia è per la seconda volta oro a squadre al maschile. Chapeaux. 

 

 

GARA DONNE:

questo primo posto è una consacrazione importante per la skyrunner rumena Denisa Dragomir che ha chiuso la sua gara in 3h49’23” davanti alla ceca Barbora Macurovà (3h51’22”) e alla svedese Emilia Brangefält 3h54’52”. In casa Italia bravissima Fabiola conti 5ª in 3h57’10”. A seguire troviamo Chiara Giovando 16ª, Camilla Magliano 20ª e Ivana Iozzia 33ª.  

 

 

IMPRESSIONI A CALDO:

Francesco Puppi: «Sono stanco morto, ma felice perché ho corso bene e soprattutto perché questa gara è stata una sorta di rivincita personale dopo tutto quello che ho passato quest'anno. Andare a prendersi un risultato così non era scontato. Ho pensato alla frattura in aprile e alla ricaduta di giugno… Queste vicissitudini sono state uno stimolo in più a stringere i denti. Ora posso dire che sono felice di come ho corso, di come tutti pezzi del puzzle siano andati a posto proprio in questa giornata.  Ho dato il massimo in una gara molto tirata e molto molto sofferta. Onore a Stian che è stato più forte ed è riuscito a andare via sulla seconda salita. Praticamente abbiamo fatto insieme io lui Albon e King la  prima lunga discesa fino a metà gara. Sulla seconda salita ha fatto un forcing cui non sono riuscito a resistere e mi ha preso circa un minuto, dandomene un altro paio sulla discesa successiva. Io per contro sono riuscito a staccare Albon e King, mantenendo il vantaggio sulla discesa cosa che non era banale per me… quindi dai molto molto contento. E contentissimo anche per i miei compagni di squadra soprattutto Andrea; fare top ten al primo mondiale è tanta roba».

 

 

Fabiola Conti: «Sono contenta del risultato ottenuto in questa gara anche se speravo in un miglior piazzamento, ma il livello era alto in campo femminile. Avevo fatto una previsione del tempo di gara di quattro ore e sono stata sotto… quindi non posso che essere soddisfatta. Qui le temperature e l'umidità sono molto alte, percorso da vero trail: molto veloce senza nessuna parte tecnica. C'erano due salite di 1000 m dislivello la prima corribile, molto corribile. La seconda più pendente, soprattutto nel primo tratto. Poi, si intersecava di nuovo con la prima diventava più veloce. C'era una discesa molto lunga di 9 km in mezzo, su uno stradone dove bisognava lasciare girare le gambe, anche se poi con i quadricipiti un po’ pesanti è stato difficile affrontare la seconda salita. Che dire, gara molto molto bella in mezzo alla giungla. Sono contenta e contenta anche delle prestazioni di tutta la squadra azzurra».

 

(Foto Marco Gulberti)