LATEMAR MOUNTAIN RACE 2020
Sottotitolo: «Percorso intrigante e tecnico». Parola di Nadir Maguet....
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Il polivalente campione di Torgnon, azzurro di skialp e fuoriclasse dello skyrunning, ha provato la gara fiemmense per noi.....
«Intrigante, tecnica e completa»: definisce in questo modo la Latemar Mountain Race il forte atleta valdostano Nadir Maguet, alfiere del Centro Sportivo Esercito e del team La Sportiva, subito dopo aver testato il percorso della spettacolare gara di corsa in quota, che si disputerà in Val di Fiemme domenica 13 settembre.
Il percorso? Si sviluppa sulla distanza di 25 km e presenta un dislivello positivo di 1.680 metri, con una prima parte e con un passaggio finale in ambiente verdeggiante prealpino, mentre il tratto tecnico centrale è immerso nel paesaggio lunare del gruppo del Latemar.
«Scorrevolezza, velocità, verticalità, difficoltà, il tutto in un paesaggio incantato»: Nadir Maguet non nasconde di essere attratto dal nuovo percorso, anche se purtroppo non potrà essere al via: «Purtroppo le disposizioni della Federazione Italiana Sport Invernali vietano a tutti gli atleti delle squadre nazionali di prendere parte a competizioni fino al 15 ottobre. Un vero peccato, perché dopo averla testata ci tenevo a mettermi in gioco, anche per il rapporto speciale che mi lega a questo territorio».
Che impressione hai avuto del tracciato? «Devo ammettere che, avendo gareggiato sul vecchio percorso con il primo tratto particolarmente verticale, quando ho visto sulla carta lo sviluppo ero un po’ scettico, perché preferisco circuiti tecnici e molto ripidi. Mi sono dovuto ricredere e, anzi, mi sento di consigliare tutti gli appassionati ad iscriversi, perché propone un percorso eccezionale. Altro aspetto originale riguarda il fatto che il pubblico può seguire i passaggi degli atleti in più posti spostandosi grazie anche agli impianti dello Ski Center Latemar. E non è da poco».
Nel dettaglio? «Si parte da Pampeago e c’è una prima salita, quindi un sentiero tecnico molto veloce, ma anche tecnico con radici che porta a Croce Cornon, simile anche il ritorno verso l’attacco del Monte Agnello, dove non bisogna abbassare l’attenzione pur essendo un tratto veloce. L’ascesa al Monte Agnello presenta una certa verticalità, ma non è lunga così come la discesa che porta al falsopiano che conduce poi a Passo Feudo. Da questo momento cambia lo scenario e la gara, con il sentiero tecnico in ambiente dolomitico che porta al rifugio Torre di Pisa. Una salita impegnativa che può fare la differenza, così come la discesa successiva e il tratto verso la Forcella dei Camosci. Chi ha energia nelle gambe lascerà il segno e anche i discesisti possono recuperare nel successivo tratto su roccia che scende fino al Latemarium. La parte finale invece è molto corribile».
Quanto hai impiegato a percorrerlo? «Nel mio test 2 ore e mezza, ma in gara penso che i primi fermeranno il cronometro poco dopo i 120 minuti».
Gli organizzatori della Cornacci, capitanati dal presidente Alan Barbolini, si stanno preparando per adottare tutte le precauzioni da adottare nel rispetto dei protocolli ministeriali e provinciali vigenti in materia di distanziamento e di sicurezza. Per questo motivo il tetto massimo di partecipanti è fissato in 250 atleti.
Per iscriversi basta collegarsi al sito www.latemarun.com. La quota di iscrizione è di 30 euro fino al 6 settembre, di 40 euro fino al 13 settembre, con pagamento ed esibizione di liberatoria e certificato medico sportivo direttamente presso l’ufficio gara.