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INTERVISTA A FILIPPO FAZZINI

Sottotitolo: 
Il circuito La Sportiva Gore-Tex Mountain Running Cup entra nel vivo...

Maurizio Torri
13/7/2013
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CORSA
MONTAGNA

Domande a tutto campo con uno degli organizzatori più conosciuti e stimati del palcoscenico nazionale e continentale....

Messe in archivio le prime 4 tappe, la seconda edizione di questo challenge dedicato ai corridori del cielo sta preparando la volata finale con il Giir di Mont di Premana (Lc) e la Red Rock SkyMarathon di Vezza D’Oglio (Bs). A quindici giorni dalla mitica kermesse lecchese  abbiamo incontrato e intervistato Filippo Fazzini dell’As Premana. Per lui domande a tutto campo su gara, circuito e un movimento che catalizza le attenzioni dei media….  

 

 

Mancano quattordici giorni. Ancora troppo presto per numeri e anticipazioni sui protagonisti 2013?

 

Come sempre alla nostra gara i nostri numeri crescono in maniera folle l’ultima settimana, creando non pochi guai alla macchina organizzativa. Per questo invitiamo ad anticipare i tempi, per avere un pettorale garantito e per garantire le cose fatte bene. Sui protagonisti, lo spagnolo Tofol Castanier dovrebbe esserci a difendere il successo 2012, anche se dovrà fare i conti con un acciacco che lo ha costretto al ritiro a Chamonix. Altri nomi è presto per dirlo, non ci piace farli a vanvera e poi smentirli. Posso però anticipare la presenza di team commerciali quali Salomon, La Sportiva, Crazy Idea e dello squadrone Valetudo.

 

 

 

 

Anche quest'anno sarete tappa del circuito La Sportiva Gore-Tex Mountain Running Cup. Cosa vi ha spinto a farvi parte e un giudizio da organizzatore su questo interessante challenge...

 

Tale circuito sta davvero prendendo, è molto seguito dai top runner, ma anche da diversi amatori. La sua forza sta nell’ alto livello organizzativo delle gare scelte e nel grande impegno mediatico che garantisce visibilità ad atleti e manifestazioni. Le novità 2013 sono state l’introduzione di una gara spagnola, quella di Arratzu e del Trail del Monte Soglio. Importante pure la definizione di un nuovo montepremi che riconosce l’impegno e le performance dei primi venti concorrenti maschili e femminili, oltre alla fedeltà di chi ha seguito il circuito.

 

 

 

Guardando la classifica chi è messo meglio?

 

Al maschile dopo quattro prove troviamo al comando il piemontese Paolo Bert seguito a ruota da campioni del calibro di Tadei Pivk, Ionut Zinca e Miguel Caballero. Nelle posizioni di alta classifica vi sono anche Christian Varesco, David Lopez Castan, Daniele Cappelletti, David Tristani e Fabio Bazzana. Al femminile la vincitrice 2012 Emanuela Brizio è tallonata dalla compagna di club Deborah Cardone. In lizza per un posto sul podio vi sono invece Chiara Gianola, Raffaella Rossi ed altre atlete di buon livello.  

 

 

 

 

 

Torniamo al Giir di Mont. Non essere coppa del mondo vi penalizzerà o  potrebbe essere la prova del nove per capire come big e semplici amatori sono legati alla gara di Premana?

 

Non essere nella World Series è un pesante handicap per la nostra gara. Sia per l’appeal sui top runner, sia a livello di partecipazione di atleti stranieri. Da alcune stagioni sappiamo che un anno si e uno no siamo dentro o fuori. Speriamo sia davvero un discorso di rotazione. Premana si impegna a organizzare una bella gara, ma non possiamo competere con certe località turistiche rinomate. Per contro, quello che abbiamo ottenuto lo abbiamo ottenuto sul campo. Senza polemica, ma ci tengo a dirlo: più che il non essere prova mondiale è molto più pesante per noi la concomitanza con l’europeo di ultra. Non mi si venga a dire che sono specialità differenti, ormai gli atleti hanno aperto gli orizzonti alle più svariate distanze.  

 

 

 

Nelle ultime stagioni ci avete  stupito toccando numeri da capogiro e proponendo sempre qualcosa di nuovo... Per domenica 28 cosa dobbiamo attenderci?

 

Crediamo che questi siano i numeri massimi per il nostro paese, andare oltre vorrebbe dire creare disagi ai nostri ospiti. A questo punto ritengo sia difficile aggiungere novità. Si tratta comunque di una gara molto impegnativa, quindi il nostro impegno attuale è salvaguardare tutti gli atleti, cercare di ottimizzare i servizi, e accontentare meglio possibile tutti: dai top runner all’ultimo amatore. Ci teniamo che ci sia sempre gente nuova che venga a conoscere Premana, ma che anche i più assidui ritornino a farci visita. Quest’anno, oltre alla diretta RAI cureremo facebook e forse altre novità non ancora sicure. Quindi aspettiamo a svelarle, per far seguire la nostra manifestazione anche a chi è lontano. Fermo restando che invitiamo a venire a Premana, perché l’unica cosa che i media non riescono a trasmettere è il calore della gente di Premana.

 

 

 

 

Da organizzatore navigato e conoscitore del movimento, aspetti positivi e negativi dello skyrunning...

 

Il problema più grosso è un calendario troppo fitto, bisognerebbe almeno tutelare le gare più importanti. Forse ci vorrebbero dei calendari internazionali, nazionali e locali con regole e paletti, ma ancora una volta andiamo su un discorso politico…. Insomma mi sembra vi sia un po’ di confusione gestionale. Positivi sono invece i numeri. Stiamo ancora crescendo. Altra nota positiva è l’interesse dei media: il fornire belle immagini di  posti fantastici e non facilmente raggiungibili da tutti è un plus non indifferente. Una cosa che proprio non mi piace è vedere certe sterili polemiche sul costo delle iscrizioni. Gli atleti hanno le loro esigenze, gli organizzatori le loro. Sarebbe meglio trovare il giusto equilibro fra costo iscrizioni e servizi al concorrente..

 

 

 

Skyrunning e corsa in montagna un futuro comune è possibile o alcune differenze sostanziali di regolamento e filosofia impediranno tale unione?

 

Se ne parla parecchio ed è inutile girarci intorno. Non me ne vogliano gli skyrunner, ma credo che gli atleti della corsa in montagna siano più preparati, o meglio hanno una marcia in più… Anche se nel primo confronto Tadei Pivk ha dimostrato il contrario. Dall’altra le skyrace sono meglio organizzate, ma soprattutto hanno più visibilità e molto più pubblico. In trent’anni che vivo in questi mondo ho potuto notare l’evolversi dello skyrunning, le gare di corsa in montagna, a parte un paio eccezioni, le vedo ancora come trent’anni fa e questo non vuol dire regresso. Io spero sempre nell’unione delle due cose, vertical, corsa in montagna, skyrace e ultra… perché non deve essere possibile trovare un accordo tra loro? Mi piace ricordare quel folle convegno del 2010 a Premana dove gettammo il sasso nello stagno per vedere cosa sarebbe successo. Purtroppo in pochi ci hanno creduto, però vedere una SkyRace (sondalo) diventare gara Fidal…. Chissà che parte del merito sia anche nostro.