DOLOMYTHS RUN 2024
Sottotitolo: La prima volta di Mattia Bertoncini e Luciha Krkoc
- letto 3512 volte
Rocambolesco arrivo al maschile con Moia che cade e perde la gara nel rush finale e Nadir Maguet costretto ad alzare bandiera bianca quando sognava un'emozionante rimonta....
La DoloMyths Run Sky numero 26 ha scritto un’altra pagina memorabile nella sua importante storia fatta di grandi imprese e straordinarie rimonte. L’evento internazionale, valido per circuito Golden Trail National Series by Salomon, ha avuto un finale rocambolesco nella gara maschile vinta dal piemontese della Valsesia Mattia Bertoncini del team New Balance con il tempo di 2h09’27”, precedendo di 18 secondi il torinese di Pinerolo Gianluca Ghiano del Brooks Trail Runners, quindi in terza posizione il friulano di Venzone Tiziano Moia, il grande protagonista di giornata. L’alfiere della Gemona Atletica ha fatto la differenza in salita, andando subito all’attacco, infliggendo distacchi importanti agli avversari, ma a meno di 2 km dal traguardo nell’ultima curva del sentiero boschivo è scivolato stirandosi il muscolo dell’interno coscia e cadendo a terra. Nel frattempo sono giunti come missili prima Mattia Bertoncini e poi Gianluca Ghiano che l’hanno superato, precedendolo sul podio, con Moia che non è rimasto altro che trascinarsi al traguardo.
Quello di Mattia Bertoncini non è l’unico nome nuovo che viene inserito nell’albo d’oro della prestigiosa DoloMyths Run Sky, visto che al femminile ha trionfato, un po’ a sorpresa la slovena Lucja Krkoc con il tempo di 3h34’09”, capace di precedere sul traguardo la favorita spagnola Malen Osa Ansa del team Salomon di 2’14”, mentre sul terzo gradino ha concluso l’esperta Elisa Desco del team Scarpa.
Una giornata di grande sport dunque a Canazei, in Val di Fassa, per un evento che si è svolto lungo il tradizionale percorso di 22 km con 1750 metri di dislivello positivo, che ha visto in gara quasi 1000 partecipanti, provenienti da ben 40 nazioni.
Abbacchiato, ma neanche troppo, al traguardo Tiziano Moia, che comunque per la prima volta è riuscito a centrare sul podio, dopo essere già stato protagonista nelle ultime edizioni nel tratto in salita. Il friulano ha attaccato sin dal secondo chilometro lungo la pista che porta ai 2239 metri di Passo Pordoi, dove è transitato per primo. Risulta significativo il primo rilevamento cronometrico ai 2829 metri di Forcella Pordoi, con Moia transitato dopo 1h00’22”, precedendo la coppia del team La Sportiva formata dal gardenese Alex Oberbacher e dall’altoatesino della Val Ridanna Armin Larch. Dopo quaranta secondi ecco il forte valdostano iscritto dell’ultima ora Nadir Maguet, e quindi 3’43” da Moia il vincitore Mattia Bertoncini e settimo Gianluca Ghiano.
Nel punto più alto della gara, ai 3152 metri del Piz Boè, Moia ha addirittura incrementato il vantaggio sugli inseguitori: Larch a 4’05”,Oberbacher a 4’10”, Bertoncini a 4’18”, Ghiano a 4’29” e un Maguet non al top a 4’41”. Nella lunga discesa Moia, partito con un problema alla schiena, ha cercato di gestire al meglio il vantaggio sui rimontanti, tant’è che al rifugio Piz Boè Larch accusava 3’02”, lo scatenato Maguet 3’07”, Bertoncini 3’15” e Ghiano 3’16”.
Come spesso è accaduto la classifica finale si è decisa nell’ultimo tratto della Val Lasties. Moia ha assaporato il profumo della vittoria proprio nell’ultima curva boschiva, scivolando a terra e rimediando uno stiramento muscolare e tirando i remi in barca sino al traguardo, il suo primo inseguitore Nadir Maguet, scatenato come sempre in discesa si è addirittura slogato una caviglia sopra Pian de Schiavaneis quando vedeva nel mirino Moia. E così i due piemontesi Bertocini e Ghiano, autori pure loro di una strepitosa prestazione nel tratto in discesa si sono trovati davanti. Bertoncini ha così potuto centrare una vittoria che sa di epico, in una delle competizioni di skyrace più importanti al mondo, precedendo appunto di 18 secondi Ghiano, di 42” Moia. Quarto poi Armin Larch a 1’50”, seguito da Alex Oberbacher a 2’49”, Mattai Tanara del team Scott a 3’49”, il trentino della Val Rendena Marco Filosi del Team Salomon a 4’02 e il giovane della Val di Pejo Alex Rigo del Team Scarpa a 4’39”.
In 34esima posizione assoluta è giunta poi la prima donna, la slovena che vive a Črnec, a pochi chilometri da Gorizia, Luciha Krkoc. E’ stata la vera sorpresa di giornata, capace grazie alla sua esperienza e ad una gestione attenta di imprimere un ritmo che è risultato insostenibile per le avversarie, in primis per la favorita della vigilia, la basca del team Salomon Malen Osa Ansa, quarta lo scorso anno sul traguardo di Canazei ed oggi non nella migliore condizione come ha dichiarato all’arrivo, piazza d’onore a 2’14”, E sul gradino del podio è salita nuovamente, dopo le sfide del 2015 e 2016, la bormina Elisa Desco, con un ritardo di 2’45” dalla vincitrice. Seguono in classifica Martina Bilora del team New Balance, Giulia Pol del team North Face, Alice Minotti del Boves run e Martina Cumerlato del Team Asics.