ONE HUNDRED WORLD SERIES
Sottotitolo: Sul Gran Sasso una finale... da non perdere!!
- letto 1198 volte
Il circuito internazionale di mountain trail running sbarca in Italia. 160km, ma anche 100, 30 e 15 sulla montagna più alta e aspra dell’Appennino, un montepremi da capogiro e un crowdfunding per diventare protagonisti dell’evento...
Di corsa nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso - Monti della Laga, attraversando l’altopiano di Campo Imperatore, “il piccolo Tibet”, tra le mura della Rocca Calascio e i pittoreschi e stretti vicoli di Santo Stefano di Sessanio, lungo le sponde del Lago di Campotosto, ma anche risalendo scalando le creste più alte dell’Appennino: è la Ultra Trail One Hundred Gran Sasso, nuova e affascinante corsa in montagna che dal 21 al 23 ottobre prossimi porterà nella “Regione verde d’Italia” i più temerari atleti al mondo.
Quattro le distanze: da 100 miglia (160 km e 5165D+) e 100 km (2475D+), poi 30 e 15 km. Tutti alle pendici di una delle vette più affascinanti e meno conosciute dai trail runner, un percorso che si snoda tra scenari lunari e boschi lussureggianti, luoghi ricchi di antiche storie e tradizioni, borghi medievali ritrovati e rinnovati. Le lunghe distanze partiranno da Montecristo, nel versante sud-ovest del massiccio del Gran Sasso, con arrivo nel centro della città dell’Aquila, in Piazza San Bernardino. Ma ad essere eccezionale non è solo il percorso: il montepremi di 60mila euro è infatti uno dei più alti in Italia. Merito anche della campagna di crowdfunding alla quale è abbinata una promozione per poter partecipare con sconti alle gare del circuito, un progetto nato con lo scopo di far crescere il Trail e in particolar modo l’Ultra Trail in Italia e promuovere questo territorio nel mondo.
Sarà una gara faticosa, per le distanze lunghe al limite delle capacità fisiche e mentali, che proprio per questo ha scelto come Ambassador uno che il limite lo ha toccato ed è riuscito a superarlo: nel 1994 Mauro Prosperi, campione di pentathlon moderno, parte del team medaglia d’oro a squadre nella spedizione olimpica a Los Angeles, nel 1984, ma sopratutto sopravvissuto undici giorni nel deserto del Sahara senza acqua, dopo essersi perso durante la Marathon des Sables. Joao Andrade, portoghese, fondatore del progetto One Hundred World Series, lo ha conosciuto in una gara nella Death Valley. Insieme hanno deciso che l’Italia sarebbe stato il luogo ideale per la tappa finale del circuito. È stato Camillo Franchi Scarselli, fondatore e presidente di Atleticom, organizzatore di tante gare, tra cui la We Run Rome, da anni innamorato dell’Aquila e dell’Abruzzo, già ideatore e organizzatore della Mezza Maratona nel 2019, a portare l’appuntamento sugli scenari abruzzesi, coinvolgendo subito le autorità pubbliche locali nonché i migliori esperti e conoscitori del territorio.