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Le squadre partiranno sabato 28 agosto alle ore 7:30 dal centro di Saint Jacques in Val d’Ayas (AO). Al via Jakob Hermann con Pascal Egli e tra le donne le azzurre dello scialpinismo Mara Martini e Ilaria Veronese.
Mancano solamente due giorni al via dell’edizione “zero” della SkyClimb Mezzalama by Dynafit, competizione a squadre che raggiungerà la vetta del Castore (4226slm) prima della lunga e spettacolare discesa verso il traguardo di Saint Jacques.
Un percorso tecnico e affascinante che ricalcherà in parte il tracciato del Trofeo Mezzalama in programma ad aprile del 2023. Il tracciato di gara, che in questi ultimi giorni è stato anche ricoperto da 15 centimetri di neve fresca, misura circa 25 chilometri con un dislivello positivo di 2533 metri.
La “SkyClimb Mezzalama by Dynafit” prenderà il via dalla frazione di Saint Jacques (Ayas) e porterà gli atleti sino ai 4226 metri di quota della vetta del Castore per poi scendere nuovamente a Saint Jacques passando per i Rifugi Quintino Sella, Ferraro e Guide Frachey.
Le squadre al via, dopo alcuni ritiri dell’ultima ora, saranno 62. Da segnalare la coppia internazionale del Dynafit Squad formata dal austriaco, campione dello scialpinismo, Jakob Hermann e dal forte corridore svizzero Pascal Egli. A battagliare con il team Dynafit, gli atleti di casa del Team Nortec Dennis Brunod e Alex Dejanaz. Insieme a loro proveranno a salire sul podio Andrea Protti e Nicola Calzolari (Dynafit - PC) e il Team Dynafit - La Sportiva di Daniele Felicetti e Filippo Beccari.
Tra le donne, saranno ai nastri di partenza le azzurre dello scialpinismo Mara Martini e Ilaria Veronese. Le medaglie d’oro della staffetta iridata degli ultimi mondiali di scialpinismo in Andorra, si dovranno difendere dagli attacchi del team Dynafit Trailheros della francese Laury Eloy e dalla spagnola Julia Garriga Ferrer. Anche le italiane Tatiana Locatelli e Claudia Stettler venderanno cara la pelle per salire sul podio di questa nuova realtà agonistica dello skyrunning in alta quota.
«Il percorso è in buone condizioni - ha raccontato la giuda alpina Adriano Favre - da giovedì mattina inizieremo a tracciare la parte in quota del percorso. La salita lungo la parete Ovest del Castore non presenta particolari problemi, infatti non abbiamo previsto l’uso di scale metalliche per superare i crepacci, ma attrezzeremo solo alcuni tratti con delle corde fisse per garantire la massima sicurezza agli atleti».
«La parte bassa del percorso - ha concluso Favre - sarà segnalata nella giornata di venerdì in modo definitivo. Inoltre proprio venerdì studieremo l’andamento delle previsioni meteo con il supporto del amico storico del Trofeo Mezzalama, Luca Mercalli (Società Meteorologica Italiana).
Le giornate più perturbate dovrebbero essere oramai alle nostre spalle, ma venerdì avremo una situazione più chiara».
IL PERCORSO (25km circa; 2.533 mt D+)
Partenza da Saint Jacques, una prima salita in un bosco di larici porta al piccolo abitato di Fiery (1878m). Da qui la salita è meno ripida e obliquando verso destra si raggiunge il Pian di Verra (2050m). Attraversata la piana, la mulattiera conduce al Lago Blu (2215m). Si segue poi il ripido filo della morena glaciale che porta al Rifugio Mezzalama (3036m). Oltre, il terreno si fa tipicamente pre-glaciale e roccioso ed una facile lingua di ghiaccio pianeggiante conduce ai piedi delle ripide rocce di Lambronecca, alla cui sommità sorge il Rifugio delle Guide di Ayas (3400m).
Al Rifugio Guide di Ayas, prima FEED ZONE (organizzata nel rispetto delle norme anti COVID19) e CAMBIO DI ASSETTO. Si indossa l’imbrago, si calzano i ramponi e ci si lega in cordata, pronti per affrontare il ghiacciaio con le sue insidie. Le pendenze sono moderate fino al raggiungimento del Passo di Verra (3848m). Teatro della parte più tecnica ed impegnativa della gara sarà l’ascesa al Castore (4226m) per la parete Ovest, sulle tracce del Mezzalama classico.
La discesa seguirà la cresta Est ed il ghiacciaio del Felik fino al Rifugio Quintino Sella (3585m). FEED ZONE (organizzata nel rispetto delle norme anti COVID19) e CAMBIO DI ASSETTO. Si tolgono corda e ramponi. Un’aerea cresta rocciosa ben attrezzata porta alle pietraie che rapidamente conducono al Passo della Bettolina (3000m circa).
Da qui si abbandona il comodo e frequentato sentiero che conduce al Colle della Bettaforca e per ripide tracce si guadagna il Pian di Verra inferiore, mille metri più in basso. Un bosco di larici offre riparo al comodo sentiero che conduce ai Rifugi Ferraro e Guide Frachey (2060) a Résy, poi un’ultima ripida picchiata porta all’arrivo a Saint Jacques.