ROCK MASTER 2013 - ARCO (TN)
Sottotitolo: Ultima intensa giornata per la 27esima edizione...
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Russia sempre protagonista con la vittoria di Dinara Fakhritdinova, tra gli uomini ha la meglio il canadese Sean McColl. Ottimo secondo l’italiano Stefano Ghisolfi....
Dopo la bellissima e suggestiva gara di ieri in notturna nella prova regina di Rock Master - la Lead – nella quale hanno primeggiato lo spagnolo Ramón Juliàn Puigblanque e dalla slovena Mina Markovic, anche oggi domenica 8 settembre non sono certo mancate le emozioni forti per gli amanti dell’arrampicata e in generale per tutto il numeroso pubblico accorso per l’evento arcense. Con la quarta giornata di competizioni giunge quindi al termine la 27esima edizione di Rock Master con i risultati delle gare Boulder, maschili e femminili, e la spettacolare prova Duello. Anche oggi il prato del Climbing Stadium di Arco è stato letteralmente invaso da un mare di persone che sono giunte qui nella splendida cornice del Garda Trentino per ammirare all’opera alcuni dei migliori climber del mondo.
Nel primo pomeriggio si è svolta la finale Boulder maschile: quattro problemi da risolvere in una gara ad eliminazione. Le vie tracciate da un mito del climbing come il francese Jacky Godoffe non erano per niente semplici. Anzi. In particolare durante il blocco finale nessuno degli atleti in gara è riuscito a raggiungere il top. A spuntarla è stato il russo Rustam Gelmanov, già laureatosi campione del mondo Boulder nel 2012, che - al terzo tentativo, nell’ultima manche – ha superato il connazionale Dmitrii Sharafutdinov. Il campione del mondo 2013 ha concluso secondo distaccando di pochissimo l’australiano Christopher Webb-Parson. Grande performance per l’Italiano Michael Piccolruaz. Il meranese ha conquistato infatti il quarto posto a parimerito con un big del calibro dell’austriaco Jakob Schubert – ieri secondo nella prova Lead. L’italiano ha così confermato il suo stato di forma e ha onorato la wild card concessagli dall’organizzazione della manifestazione arcense in seguito all’ottimo quinto posto conquistato ai Campionati Europei di Eindhoven.
Dopo una breve pausa, le pareti più alte del Climbing Stadium sono state nuovamente palcoscenico di un momento speciale dell’arrampicata sportiva: la prova Duello. La formula, inventata come per molti altri format di gara dall’organizzazione di Rock Master, prevede che gli atleti si sfidino su due itinerari, uguali e paralleli, di altissima difficoltà. Una sola regola: vince chi arriva più in alto nel minor tempo possibile. Tattica, determinazione, tecnica e velocità sono le qualità che i climber devono sfoderare per aggiudicarsi la vetta. A partecipare sono stati gli 8 finalisti (8 uomini e 8 donne) delle gare Rock Master Lead.
A vincere nella gara maschile è stato il canadese Sean McColl che in una finale davvero incredibile ha avuto la meglio sul nostro Stefano Ghisolfi, il quale era stato poco prima protagonista di una strepitosa semifinale. Nella finalina valida per il terzo e il quarto il norvegese Magnus Midtboe ha battuto il giapponese Sachi Amma.
Nella finale femminile, invece, si aggiudica il duello l’atleta russa Dinara Fakhritdinova che ha superato l’austriaca Posch Katharina. Al terzo posto la coreana Kim Jain, ieri sera seconda nella prova Lead. Solo quarta, si fa per dire, Mina Markovic. La slovena nonostante la delusione della quarta posizione nella prova duello difficilmente dimenticherà questa edizione di Rock Master. Ieri sera infatti si è laureata campionessa della Rock Master Lead dopo che venerdì è stata premiata con il La Sportiva Competition Award, uno degli Oscar dell’arrampicata mondiale, consegnatole nella suggestiva serata degli Arco Rock Legends (il Salewa Rock Award è andato ad Adam Ondra, mentre il Climbing Ambassador by Aquafil ai paraclimbers e al movimento paraclimbing).
Finale da brivido, all’ultima presa, nella prova boulder femminile che chiude la ventisettesima edizione di Rock Master. I problemi da risolvere dalle 9 climber in gara sono stati cinque. A vincere come l’anno scorso è stata l’americana Alex Puccio. Sorprendente la forza e la tecnica impiegate dall’atleta che, al terzo tentativo nella finale del quinto e ultimo blocco, ha racimolato le ultime forze in corpo e con un incredibile gesto è riuscita a raggiungere il top. Dietro di lei si piazza al secondo posto la giapponese Aya Onde. Terze a parimerito la giapponese e Noguchi Akiyo – seconda nel rancking mondiale – e la russa Yulia Abramchuck, quest’ultima qualificatasi agli Open con una splendida seconda posizione. L’italiana Jenny Laverda ha chiuso la sua gara all’ottavo posto.