MELLOBLOCCO 2015 - VALMASINO (SO)
Sottotitolo: Day 4, il gran finale e lo spirito libero del boulder
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Si è chiusa oggi in Val Masino e in Val di Mello la dodicesima edizione del Melloblocco, il più grande raduno di arrampicata e bouldering del mondo.
La conferma arriva dai 2.500 iscritti provenienti da 25 nazioni diverse, e dalle oltre 5.000 presenze in Valle. Ma anche dall’unicità di questo meeting che sposa la passione per l’arrampicata di tanti ragazzi e ragazze con la bellezza di queste Valli.
Sono partiti anche stamattina. Sono partiti in tanti. Tutti a caccia degli ultimi blocchi. Tutti assolutamente indifferenti ad una meteo diciamo... un po’ umida. Sarà perché il gioco, come l’arrampicata, per i melloblocchisti non si ferma mai? Oppure perché l’energia di queste ragazze e di questi ragazzi sembra proprio non avere mai fine? Inutile porsi ancora domande. Quel che è certo è che dopo la gran nottata di festa, di musica, di ore che per più di qualcuno si sono prolungate ben oltre quelle piccole, sembra che nessuno abbia voluto mancare al gran finale del Melloblocco 2015. Un’ultima giornata che porta con sé tutto il Melloblocco, tutto quello che i 2.500 melloblocchisti (ma in realtà in Valle sono passati almeno 5.000 climber) hanno dato e vissuto in questi 4 giorni liberi, intensi e sicuramente anche un po’ pazzi. Va da sé che è questo lo stile imperdibile del Melloblocco. Lo stesso del suo giovanissimo "popolo" unico e inconfondibile. Come sono uniche queste Valli e queste rocce del gran giardino della Val Masino e della splendida Val di Mello.
Descrivere tutti i Melloblocchi e i melloblocchisti che si sono visti è impossibile. Tante cose, forse troppe, si dovrebbero ricordare. E la sensazione è che molte altre andrebbero perse. Bisognerebbe parlare, per esempio, dei protagonisti di ieri sera: di Adam Ondra che, anche sul palco, ha "ipnotizzato" i melloblocchisti con il suo "Be the Change", di Steve House che li ha accompagnati nel suo alpinismo che va oltre la dimensione solo fisica, dell’ovazione tributata ad un grande del boulder come Christian Core. Ma bisognerebbe anche dire della cordata perfetta, quella di Simone Salvagnin e Urko Carmona Barandieran, che hanno reso evidente a tutti che non sono solo dei campioni del paraclimb ma anche e soprattutto grandi arrampicatori tra gli arrampicatori. E bisognerebbe anche parlare di quel boato che ha accolto il "quasi" record del grande Patxi Usobiaga sul "trave". A proposito, come descrivere le code continue per il test alla trave anche nel bel mezzo del concerto dei Circo Abusivo? Cose (irripetibili) da Melloblocco, probabilmente.
Assolutamente ripetibile invece (perché si verifica ad ogni edizione) il successo della campagna di sensibilizzazione per la donazione di midollo osseo promossa da Climb For Life e Admo. Si potrebbe dire che questo è il Melloblocco del cuore, ma forse potrebbe sembrare eccessivo. Come eccessivo potrebbe sembrare dire che i melloblocchisti hanno lo stesso spirito. In realtà sono i molti, diversi e liberi, modi di essere al Melloblocco e del Melloblocco che lo rendono ciò che è. Una festa e insieme un luogo per pensare. Un posto dove arrampicare (tantissimo) ma anche per contemplare e "sentire" la bellezza della natura. Uno spazio da vivere ma anche da salvaguardare. Un luogo fisico da sentire proprio e un luogo dell’anima, da ricordare. Tutto questo, e nulla di tutto questo, è il Melloblocco. Perché qui non c’è nulla da capire. C’è solo - o almeno sembra che così sia per molti - la voglia di vivere queste giornate e questi momenti dove c’è "anche", tanta anzi tantissima, arrampicata.
Dunque, si diceva a proposito di arrampicata, che anche stamattina il gioco del boulder è ripreso. Un gioco per la verità che ieri sera molti hanno protratto, ben oltre le canoniche ore 18:00, con una "no-stop" sui boulder a montepremi che aveva riservato delle belle "rimonte". Come quella di Adam Ondra arrivato a 7 top totali, gli stessi di Jacopo Larcher. Oppure quella di Stefano Ghisolfi e Francesco Vettorata che hanno raggiunto a quota 8 Gabriele Moroni. Con 9 top, invece, ad un passo da l’en plein, c’era l’incredibile finlandese Anthony Gullsten. Mentre, tra le ragazze, è la (grandissima ma giovanissima) slovena Janja Garnbret a comandare la classifica provvisoria con 7 blocchi chiusi. Davanti a Katharina Saurwein con 6, seguita da Jenny Lavarda, Barbara Zangerl con 5, e poi da Giada Zampa, Elena Chiappa e Kaddi Lehmann con 4. Questa la situazione alla partenza per il rush finale di oggi. Chiaro che la corsa poteva ancora riservare delle sorprese...
Alla fine della partita, allo scoccare delle 15:00, la "battaglia" e la "rincorsa" ha premiato Stefano Ghisolfi, Adam Ondra e Martin Stranik che hanno raggiunto a quota 9 boulder risolti su 10 il finlandese Anthony Gullsten. Alle loro spalle Gabriele Moroni e Francesco Vettorata che hanno chiuso con 8 top, seguiti nell’ordine da Jacopo Larcher (7), Nalle Hukkataival e Stefan Scarperi (6), Jorg Verhoeven e Vilimantas Petrasiunas (4). Per la cronaca il boulder non salito è stato "Mare Vostrum" che è diventato ultra difficile dopo la rottura di una presa, vorrà dire che resterà come "progetto DOC" da liberare. Tra le ragazze invece la situazione stamattina non ha subito variazioni al vertice. La vittoria è andata quindi alla 16enne slovena Garnbret (7 top su 10). Seguita da Saurwein (6 top), Lavarda e Zangerl (5 top) e quindi da Zampa, Chiappa e Lehmann (4 top). Da segnalare la bella prova di Raffaella Cottalorda, Caroline Sinno, Michelle Theisen e Katerina Zimova, tutte con 3 problemi risolti.
Poi, dopo che l’ultimo melloblochista è sceso dai blocchi, anche per il Mello 2015 è arrivato il momento della conclusione. Così il cerchio si è chiuso con il classico rito delle premiazioni. Ma anche, e soprattutto, con quell’arrivederci che è una promessa che porta con sé le tante cose e i tanti vissuti di questa 12esima edizione. Un arrivederci a questa Valle "universale" e alla sua bellezza che tanti porteranno nel cuore fino... al prossimo Melloblocco.