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NUOVA VIA ALLA REUNION PER IL TEAM THE NORTH FACE®

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Con i suoi sette tiri "Zembrocal” diventa una delle multipicth più difficili al mondo

Redazione
26/7/2013
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Con la protezione di attrezzatura tradizionale (friend e nut), ma con l’ausilio di spit dove richiesto, sono stati necessari diversi giorni per aprire la via dal basso....

Missione compiuta per gli atleti del team The North Face® Caroline Ciavaldini (FRA), Sam Elias (USA), Yuji Hirayama (JAP), Jacopo Larcher (ITA) e James Pearson (UK)  di rientro dalla spedizione “The Reunion”, durante la quale hanno aperto con successo e in libera “Zembrocal”, una nuova via multipitch sul basalto dell’Isola della Riunione.
 
Con la protezione di attrezzatura tradizionale (friend e nut), ma con l’ausilio di spit dove richiesto, sono stati necessari diversi giorni per aprire la via dal basso. Il nome “Zembrocal” si riferisce a un famoso piatto creolo composto da un mix di diversi ingredienti che mantengono comunque le loro caratteristiche originali.
 
La climber Caroline Ciavaldini è cresciuta sull’Isola della Riunione, nell’Oceano Indiano, dove ha anche imparato ad arrampicare: seguendo il tipico percorso dell’arrampicata sportiva e agonistica, Caroline ha dedicato la sua vita allo sport per 15 anni, affermandosi come una delle migliori climber a livello mondiale. Dopo essersi ritirata dalle gare, ha quindi scoperto un nuovo entusiasmante lato dell’arrampicata, sia essa tradizionale o alpine multipitch, e si è posta nuovi obiettivi nella vita. L’idea di ritornare alla Riunione per provare ad aprire una nuova e difficile via multipitch è nata non solo dal desiderio di far conoscere al mondo l’isola della Riunione, ma anche dalla voglia di presentare una nuova realtà alla Riunione stessa.

 

 
Il team, composto da atleti internazionali scelti per la varietà delle loro conoscenze e caratteristiche, aveva un sogno semplice: aprire una nuova via multipitch su una parete vergine e dal basso. I climber si sono quindi concentrati sulla parete intentata di La Chapelle, Cilaos. A una prima esplorazione la parete è sembrata promettere bene, ma il team ha presto scoperto che la roccia non si sarebbe lasciata conquistare facilmente. Sezioni vergini e non protette e ampi boulder hanno reso la progressione verso l’alto difficile e pericolosa e in più di un’occasione la giornata si è conclusa con l’incertezza su come continuare.

 


 

“Volevamo mostrare all’isola un ‘nuovo’ stile di arrampicata puro, che inizia dal basso invece che da una calata a corda doppia, che utilizza una quantità minima di spit e preferisce sfruttare friend e nut per una protezione naturale”, commenta Caroline Ciavaldini. “L’apertura di questa nuova via è stata una sfida difficile che ha richiesto un’intera settimana per essere portata a termine. In questa zona il basalto ha creato blocchi di enormi dimensioni che potevano cadere non appena li toccavamo: spesso ci è capitato di dover passare su rocce insicure per riuscire ad aprire la via e pulire i passaggi più in alto. Per la maggior parte del tempo abbiamo utilizzato due mezze corde con una corda di scorta per paura di tagliarle”.
 
Con un totale di sette tiri, 7a, 8a, 8a, 8a, 8c+, 6c e 7a per 140 metri, Zembrocal è una delle vie multipitch più difficili al mondo. Tutti i tiri sono stati scalati in libera e tra tutti spicca il quinto (8c+), scalato in libera da Yuji Hirayama in un tentativo nell’ultima giornata dopo che il team aveva già rimandato il volo di ritorno per raggiungere questo ambizioso obiettivo”.