UN’ESTATE A TUTTO TRAIL PER MARTINA VALMASSOI
Sottotitolo: Obiettivo UTMB in cerca di riscatto…
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Niente Campionati Europei a Annecy, la road mad to Chamonix di Martina Valmassoi passa per nuove esperienze in Nord Europa e America. Quello con la nazionale, però, è solo un arrivederci..
Non fatevi ingannare dal suo stile scanzonato. Martina Valmassoi ha sicuramente il pregio di non prendersi mai troppo sul serio, ma allo stesso tempo è anche un vero cecchino: se punta un obiettivo state tranquilli che prima o poi lo centra. Ovvio, un pizzico di fortuna serve sempre e lo scorso anno a Chamonix la “dea bendata” sembrava essersi girata altrove.
No problem, la cadorina del Team Salomon a settembre sarà nuovamente all’ombra del Bianco intenzionata a dimostrare tutto il suo valore sul palcoscenico più importante e prestigioso.
A pochi giorni dal sigillo alla MIUT l’abbiamo intervistata per voi partendo proprio dal bell’exploit di Madeira; un successo tutt’altro che scontato.
«Sulla carta non ero certo favorita, in griglia di partenza vi erano ragazze dal curriculum importante e subito dopo la partenza, quando mi hanno staccata, pensavo che le avrei riviste solo dopo il traguardo».
Invece, quando il gioco si è fatto duro...
«Ho sempre corso con il mio ritmo. Quando ho preso la francese Anne-Lise Rousset abbiamo continuato sotto la pioggia insieme e, sinceramente, non mi sono accorta quando si è sganciata. So solo che nel tecnico e lungo discesone ho corso forte per il gran freddo; a ritmo sky più che trail per intenderci. Era un tempo da lupi e il mio unico obiettivo era non congelare. Poi ovviamente sul finale più pianeggiante che non è il mio, ho stretto i denti per non farmi raggiungere e non perdere la posizione. E’ andata bene e sono davvero contenta di averla spuntata».
Una successo che fa curriculum giunto a pochissimo dalla stagione invernale:
«Sapevo di essere in buona condizione ma ero consapevole di aver corso solo nell’ultimo mese . Ho dovuto forzare il carico le prime due settimane di passaggio alla corsa… quindi è stata doppiamente dura perché oltre al carico si sono aggiunti i dolori del cambio d’assetto. Detto questo l’anno scorso partivo in deficit a causa del mio infortunio e quest’anno invece non avendo avuto grossi problemi sono stata costante negli allenamenti e in generale sapevo di essere più preparata. Come ho detto prima non mi aspettavo di vincere soprattutto perché conoscevo il calibro della francese Anne-Lise Rousset. Non avevo mai gareggiato con lei ma pensavo fosse fuori portata».
Cambiando discorso, abbiamo visto che non sei nella lista dei pre selezionati per Annecy…
«Vero. Per l’europeo ho comunicato già a inizio anno la mia decisione. Volevo focalizzarmi su MIUT e UTMB e quindi a giugno non volevo inserire un altro impegno con grosse aspettative. Certo è che il prossimo anno cercherò di qualificarmi di nuovo per il mondiale perché è stata una bella esperienza. Avevo rappresentato la nostra nazione come scialpinista e farlo anche da trail runner è stato motivo di orgoglio e soddisfazione»
Ok quali sono quindi i tuoi obiettivi?
«In giugno correrò una gara di 80km alle Lofoten (Norvegia) poi mi trasferirò negli Stati Uniti per assistere Dakota a Western States e forse Courtney a Hardrock. Verso metà luglio correrò la Speedgoat 50k vicino a SALT Lake City appena prima di tornare a casa per l’ultimo blocco di allenamento in vista dell’UTMB (che sta volta spero di finire)».
(Foto MIUT by João M. Faria)