DOLOMYTHS RUN 2023
Sottotitolo: La rivincita di El Azzaoui, il tris della Wyder...
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La DoloMyths Run delle nozze d’argento, dopo la partenza dai 1.450 metri di Canazei, ha visto accendersi la bagarre sin dai primi chilometri sul tratto in erba della pista sciistica “Del Bosco”. Grandi novità per il 2024....
La rivincita e la riconferma. La spettacolare 25ª DoloMythrs Run Skyrace, valida come terza prova delle Golden Trial World Series, ha visto finalmente trionfare dopo due podi il marocchino, che vive in Svizzera, Elhousine El Azzaoui e l’elvetica, detentrice del record della competizione fassana, Judith Wyder, che ha calato il tris dopo le affermazioni del 2019 e 2021. Una gara che ha visto la presenza di 1.100 partecipanti provenienti da 26 nazioni, a dimostrazione del fascino internazionale che si è costruita negli anni, grazie ad un contesto paesaggistico di straordinaria bellezza.
Al termine dei 22 km del tracciato di gara, dei quali 10 in salita con il passaggio più elevato ai 3.152 metri del Piz Boè e 12 in discesa, entrambi i vincitori hanno fatto registrare due ottime prestazioni, anche se nessuno dei due è riuscito a migliorare i primati della competizione. Il nordafricano, che vive nel comune ticinese di Bedano, con un conto in sospeso con la DoloMyths Run dopo il secondo posto nel 2021 e il terzo nel 2019, ha costruito il suo primo successo forzando il ritmo in discesa, e chiudendo con il tempo di 2h04’39”, mentre l’elvetica di Berna, già campionessa mondiale di corsa orientamento proprio in Trentino, ha fatto il vuoto già al secondo chilometro in salita, proseguendo la propria cavalcata trionfare fino al traguardo di Canazei, facendo registrare il tempo di 2h24’24”, superiore di 5’38” al suo precedente record del 2019.
A completare il podio il ticinese Roberto Delorenzi, capace di confermare l’eccellente stato di forma dopo il titolo mondiale skyrace conquistato qualche mese fa, che ha concluso con un ritardo di 54 secondi, primo podio in Val di Fassa, mentre terzo è il francese Frederic Tranchand, con un gap di 1 minuto esatto. Seguono a 1’25” il due volte vincitore a Canazei Stian Angermund e il primo degli italiani, l’altoatesino di Tires Daniel Pattis.
La zona medaglie femminile è stata completata dalla statunitense Sophia Laukli, a 2’31” dalla Wyder, quindi terza la messicana Karina Carsolio, a 4’24”. Quarta la spagnola Osa Ansa Malen a 7’31” e quinta nonché prima fra le italiane, la valtellinese di Morbegno Alice Gaggi, a 13’27”.
La DoloMyths Run delle nozze d’argento, dopo la partenza dai 1.450 metri di Canazei, ha visto accendersi la bagarre sin dai primi chilometri sul tratto in erba della pista sciistica “Del Bosco”, quando Elhousine El Azzaoui ha dato subito un’accelerata che ha delineato le posizioni di vertice e Judith Wyder ha allungato considerevolmente sulla rivale Sophia Laukli.
La gara maschile, dopo il transito in località Lupo Bianco, ha visto alternarsi al comando il duo formato da Al Azzaoui e Angermund, appaiati anche ai passaggi ai 2.239 metri di Passo Pordoi, ai 2.829 metri di Forcella Pordoi e ai 3.152 metri del Piz Boè. Dietro ai due, al termine delle interminabili inversioni, De Lorenzi è transitato dopo 38 secondi, seguito dal francese Tranchand a 59 secondi, dall’azzurro Pattis a 1’41” assieme al polacco Przedwojewski. Ottavo il vercellese Mattia Bertoncini e nono il trentino Stefano Gardener.
In vetta al Piz Boè il norvegese è passato per primo dopo 1h18’23” di gara, con un paio di secondi di vantaggio sul rivale marocchino, quindi a 33 secondi è arrivato il ticinese Delorenzi, a 38” il francese Frederic Tranchand e a 51" Pattis. Appena iniziata la discesa Elhousine El Azzaoui ha sfoderato l’attacco decisivo: si è lanciato come un camoscio sui sentieri dolomitici e Angermund, che è pure uno specialista delle discese, non aveva più le energie per rispondere.
Per il marocchino è stata una marcia trionfale di 11 km verso il traguardo di Canazei e dietro non sono mancate le sorprese. Al rifugio Boè Angermund era transitato con un gap di 22 secondi dal leader, ma alle sue spalle, a soli 29 secondi, si è formato un terzetto con Delorenzi, Pattis e Tranchand. Il norvegese non aveva il piglio di altre occasioni e in Val Lasties è stato raggiunto dai tre, con i quali si sono alternati al comando fino all’ultimo tratto verso Canazei, dove si sono delineate le posizioni di rincalzo, con Delorenzi secondo, Tranchand terzo, Angermung quarto e Pattis quinto. Solo sesto il leader del circuito Manuel Merillas, seguito dal premanense Mattia Gianola, con Mattia Bertoncini nono. Ottima prova del fiemmese di Tesero Stefano Gardener, primo fra i trentini in gara.
Senza scossoni la sfida femminile, con la Judith Wyder sempre al comando. A Forcella Pordoi con un vantaggio di 1’19” sulla Laukli e 1’40” sulla Carsolio, a 4’03” sulla spagnola Osa Ansa Malen e 6’10” sull’azzurra Alice Gaggi. Al Piz Boè la statunitense ha accusato un ritardo dalla leader di 1’16”, la messicana di 1’49”.
Per il comitato organizzatore va in archivio un’edizione straordinaria, ottimale per festeggiare il venticinquesimo compleanno, certificata dalla presenza di oltre 1.000 concorrenti provenienti da 26 nazioni, da una diretta streaming che ha valorizzato un territorio straordinario, facendo registrare interessanti dati di visualizzazioni e un notevole interesse mediatico, tant’è che già lunedì 17 luglio alle ore 16,30 è prevista una sintesi di 30 minuti nel format Hard Trek su SportItalia, con repliche su 100 tv locali di tutta Italia.