DOLOMITES VERTICAL KILOMETER 2012 - CANAZEI (TN)
Sottotitolo: Antonella Confortola & Nejc Kuhar più forti di tutti...
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Spettacolo nella vertical con 250 partenti. Al traguardo tutti dietro allo scialpinista sloveno del Team La Sportiva....
Spettacolo a Canazei per il vertical che di fatto ha alzato il sipario su questa tre giorni di skyrunning mondiale. A mettere tutti in fila, sovvertendo i pronostici della vigilia, ci ha pensato lo scailpinista sloveno del team La Sportiva Nejc Kuhar che ha tagliato il traguardo in 33'40". Alle sue spalle il talento colombiano del team Crazy Antonio Padua e la stella del Team Salomon International Kilian Jornet. Seguono nelle posizioni che contano Mateo Jacquemoud, Luis Hernando, Marco Facchinelli e Roc Augusti. Nella gara in rosa si conferma la forestale Antonella Confortola in 40' su Mirei Mirò e Blanca Serrano
LA CRONACA:
Una sorpresa e una conferma nel Dolomites Vertical Kilometer®, valido come terza delle cinque prove delle Vertical Kilometer® Series (la Coppa del Mondo di specialità) e andato in scena sul tradizionale percorso che dai 1465 metri di Alba di Canazei ha portato i 250 partenti in località Crepa Neigra, lungo il “sentiero del Fulmine”, per uno sviluppo di 2100 metri e un dislivello di 1000 metri.
La conferma è trentina, visto che a trionfare è stata la fiemmese Antonella Confortola con il tempo di 40'08”, la sorpresa è invece rappresentata dallo sloveno Nejc Kuhar, specialista dello sci alpinismo in inverno ma particolarmente agile anche sul ripido tracciato fassano, che ha concluso con il tempo di 33'33”.
I record della competizione non sono stati dunque infranti e rimangono imbattute le prestazioni di Urban Zemmer del 2010 (33'16”) e della stessa Confortola nel 2008 (39'13”), ma i motivi di interesse nella sfida fassana non sono certo mancati, soprattutto nella gara maschile che si è risolta solamente negli ultimi cento metri. Piazza d'onore infatti per il colombiano Antonio Saul Padua Rodriguez e terzo posto per il favorito Kilian Jornet Burgada, mentre i rimanenti gradini del podio della competizione femminile sono stati monopolizzati dalla coppia iberica Mireia Mirò e Maria Blanca Serrano.
Subito dopo lo start il fuoriclasse Kilian Burgada ha dato un'accellerata, guadagnando 1 minuto sul gruppo degli inseguitori, ma a metà percorso la coppia formata dallo sloveno Kuhar e dal colombiano Antonio Padua Rodriguez si sono fatti sotto, approfittando di un calo di ritmo dello spagnolo, raggiunto dai due in località Pian da Casel, nel pianoro appena dopo l'uscita dal bosco. Da quel punto la verticalità si è accentuata e lo sloveno ha aumentato il ritmo riuscendo a guadagnare un centinaio di metri sui due inseguitori. Quando all'orizzonte è apparso l'arco di località Forcella Padua Rodriguez, forse pensando di vedere già il traguardo, ha attaccato lasciando solo Burgada e riducendo velocemente il gap da Kuhar, raggiungendolo in prossimità del passo. Ma per chiudere le fatiche c'erano ancora cento metri di dislivello, con Padua Rodriguez ormai con le pile scariche, tant'è che ha sbagliato pure sentiero, e con lo sloveno che ha dato fondo a tutte le energie residue, tagliando il traguardo a bastoncini alzati con il tempo di 33'33”. Un arrivo dunque entusiasmante, non consono a questo tipo di competizioni, visto che a 19 secondi è giunto il colombiano, a 30 secondi Burgada che ha accusato un appesantimento dei muscoli, a 1'20” il francese Matheo Jacqemoud, a 1'37” lo spagnolo Luis Alberto Hernando Alzaga e a 1'42” il sorprendente italiano di Baselga di Pinè Marco Facchinelli.
LA GARA IN ROSA:
Senza storia invece la gara femminile, dominata dal primo all'ultimo metro da un'Antonella Confortola in grande forma, la quale, senza forzare eccessivamente, è riuscita a gestire le proprie energie e a tagliare vittoriosa il traguardo con il tempo di 40'08”. Probabilmente se avesse voluto poteva pure infrangere il record della manifestazione, che fra l'altro le appartiene. Piazza d'onore, con 1 minuto e 40 secondi di ritardo, per la fortissima spagnola Mireia Mirò Varela che accusa sempre il solito problema al ginocchio, mentre sul terzo gradino del podio, con un distacco di 3'29” ha concluso la sua connazionale Blanca Maria Serrano, a 4'12” Laura Orgue e a 4'56” la svedese Emelie Forsberg. Seconda fra le azzurre, e decima assoluta, Debora Cardone con un ritardo di 5'59”.
La tre giorni di competizioni riservate ai corridori del cielo proseguirà domani con la Mini Dolomites SkyRace riservata agli under alle ore 16, quindi domenica mattina alle 8.30 l'attesa sfida con la quindicesima Dolomites SkyRace di 22 km con un dislivello in salita di 1750 metri. Una competizione valida sia come prova delle Skyrunner World Series, sia come tappa del nuovo circuito La Sportiva Gore-Tex Mountain Running Cup.
LE INTERVISTE
Nejc Kuhar: “Fantastico. Non pensavo di andare così forte sono proprio felicissimo. L'idea di aver battuto un fuoriclasse come Burgada mi fa venire i bridivi. Mi sentivo in forma ed ho provato ad attaccare e quando ho visto che gli avversari non rispondevano ho pensato di potercela fare. Poi però ho visto arrivare come un missile il colombiano che però fortunatamente ha gestito male le sue energie. Nel finale ho dato il tutto per tutto, riuscendo a vincere”.
Saul Padua Rodriguez: “Non è andata come pensavo. Nell'ultimo tratto non avevo più energie, seguendo il sentiero invece di tagliare verso il traguardo. Quando me ne sono accorto era troppo tardi. Peccato”.
Kilian Journet Burdaga: “Vengo da quindici giorni di gare e allenamento intenso e le gambe nella seconda parte di gara erano imballate. Sono partito subito con un buon ritmo staccando gli avversari, poi si sono fatti sotto in due, fino a quando Kuhar ha deciso di allungare e non sono stato in grado di rispondere. Ho cercato di non sforzare anche per non compromettere la gara di domenica. Va bene così. Non ho rimpianti sulla mia tattica di gara”.
Antonella Confortola: “Sono davvero soddisfatta di questa vittoria. Non pensavo a battere il mio record, per me questo vertical era un test importante per verificare la mia condizione. Era mia intenzione non attaccare subito perché solitamente pago lo sforzo iniziale, ma quando ho visto che Mireia non riusciva a tenere il mio ritmo ho pensato a gestirmi. Per quanto riguarda la Dolomites SkyRace di domenica non so ancora se parteciperò. Da una parte il richiamo è forte, dall'altra si tratta di una gara lunga e con tante discese dove fatico sempre. Più no che si”.
Mireia Mirò: “Sapevo che Antonella è più in forma di me nel vertical e ho pensato esclusivamente a gestire le mie energie, anche perché ho sempre il ginocchio che mi da fastidio. Ho comunque cercato di tenere un ritmo alto e alla fine sono soddisfatta. Spero di fare una buona Dolomites SkyRace domenica”.
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