PRIMO CORSO ALLENATORI SCIALPINISMO
Sottotitolo: Work in progress sulle nevi dello Stelvio....
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Dopo la prima sessione teorica milanese, il corso per allenatori di scialpinismo continua sulle nevi dello Stelvio. Come sta andando? Lo abbiamo chiesto a Monica Sartogo...
Nomi illustri dello skialp nazionale e mondiale, vecchie glorie e semplici apassionati con il preciso intento di fare crescere il movimento nelle provincie d'origine. Questo è l'identikit dei partecipanti al primo corso FISI per allenatori di skialp. Tra loro, sulle nevi dello Stelvio, abbiamo incontrato e intervistato Monica Sartogo....
Lo scialpinismo italiano cresce di anno in anno . Il boom non è solo negli appassionati ma anche nel settore race e per tale motivo la Fisi ha deciso d’intervenire strutturando e regolamentando la disciplina. Com’è vista nell’ambiente questa decisione?
Il corso allenatori era assolutamente necessario per poter dare inizio a un’organizzazione strutturata di più ampio respiro e iniziare un percorso di crescita e di confronto più approfondito rispetto al solito “ fai da te…”; nell’ambiente ci sono pareri opposti e – a volte – poco concilianti: chi individua nella gerarchia e nell’organizzazione un limite alla libertà del fare….chi invece si sente più tutelato dal riconoscimento. Anche nell’ambiente prettamente FISI questo primo corso ha acceso critiche e discussioni , ma credo più per la modalità di svolgimento che per il resto… in quanto fornisce direttamente la massima qualifica ( allenatore 3° livello ) senza un percorso di formazione articolato come le altre discipline.
Parer mio trovo importante questo inizio, poi indubbiamente bisognerà estrapolare le tematiche di approfondimento e organizzare dei moduli specifici…ci sarà molto spazio anche per studi specifici di biomeccanica del gesto…di adattamento fisiologico alle variabili climatiche… e chi più ne ha più ne metta…direi vasto campo… !
In quanti hanno aderito all’iniziativa e quali sono i requisiti per accedervi?
A quest’iniziativa hanno aderito circa una quarantina di persone,ma credo che il numero delle richieste sia stato di gran lunga superiore: Il criterio di selezione ha dato preferenza agli addetti del mestiere, cioè a chi già in qualche modo opera nell’ambiente insegnando a sciare ( maestri/ allenatori sci-fondo ) o a conoscere la montagna( guide alpine), il team si è completato includendo nella valutazione eventuali titoli complementari ( laureati in scienze motorie – allenatori di altre federazioni ).
Guide alpine, maestri di sci, atleti. Tante professionalità diverse riunite sotto lo stesso cappello. Si riuscirà a convivere facilmente?
La diversità di formazione è molto importante e, se intelligentemente condivisa e confrontata, può arricchire il bagaglio di ciascuno…importante è l’atteggiamento mentale con cui ci verremo a relazionare e l’ individuare un comune obiettivo.
Portare in montagna dei ragazzini è sempre “delicato”. Tanti rischi ma soprattutto molte responsabilità…
La Responsabilità è insita nell’Educare… figuriamoci poi quando oltre ad educare bisogna Allenare ..accendendo motivazione ed entusiasmo in ragazzi già di per sé “incontenibili” . Come in ogni situazione del tipo ci sarà massima attenzione per la sicurezza e ognuno adotterà tutte le precauzioni necessarie; La Federazione poi dovrà individuare una forma di tutela dell’operato, siamo agli inizi… probabilmente già nel modulo pratico, che a breve si svolgerà sullo Stelvio, ci saranno approfondimenti in merito…. Sicuramente anche relativi ai rischi legati all’ambiente e alla conoscenza dell’elemento neve.
Come proseguirà quest’esperienza?
Quest’esperienza dovrà proseguire rimboccandosi le maniche e iniziando a portare i ragazzi in montagna, poi qualche cosa succederà ne sono certa… la Montagna saprà fare il resto!
Crescere le “ nuove leve ” è impegnativo ma allo stesso gratificante..Qul’è la molla che ti spinge a metterti in campo ogni stagione?
Mettersi in gioco è un modo per diventare piccolo…bambino… e tornare ad imparare!!