INTERVISTA A LUCA SALINI
Sottotitolo: Anton Palzer e non solo per un team skialp sempre più international...
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Domande a tutto campo ad un imprenditore e grande conoscitore del movimento scialpinistic italiano e internazionale.....
In uno sport di sicuro appeal come lo scialpinismo, Crazy Idea non è certo un colosso. Al cospetto di vere e proprie multinazionali, la maison di Bormio è comunque un'azienda che si è fatta largo facendosi conoscere ed apprezzare con prodotti di qualità e dal taglio particolarmente giovanile. Il suo imprinting "race" piace agli atleti e la lungimiranza del suo responsabile marketing gli Luca Salini ha permesso spesso e volentieri di bruciare sul tempo la concorrenza. In vista della ormai imminente stagione agonistica, siamo andati a Bormio per parlare di skialp a 360°. Ovviamente cercando di carpire qualche colpo mercato non ancora svelato...
CRAZY IDEA HA SEMPRE CREDUTO NELLO SVILUPPO DEI PRODOTTI COLLABORANDO CON I PROPRI ATLETI AL FINE DI RAGGIUNGERE ALTI STANDARD QUALITATIVI. CREDI CHE SIA STATA LA SCELTA GIUSTA?
Consideriamo che CRAZY IDEA rispetto ad altre aziende nel settore sci alpinismo agonistico ha sempre avuto il vantaggio di partire da un piano differente. Innanzi tutto siamo stati i primi a produrre una tuta da gara così come la intendiamo oggi. Già nel 1990, mia moglie Valeria la studiò e la produsse con la collaborazione di Greco e Meraldi che la utilizzarono per la Pierra Menta…. mentre tuti gli altri atleti gareggiavano con pantaloni da montagna. Da qui è sempre stata una ricerca ed un’evoluzione. In azienda abbiamo persone come me, Giovanni Tacchini, Federico Cantoni, Andrea Panizza che in tempi recenti o ancora oggi gareggiano a ottimi livelli. Il rapporto di fiducia con gli atleti rimane comunque un privilegio che possiamo vantare e che è importante. Se è o meno la scelta giusta è una risposta che lasciamo ai risultati, abbiamo lanciato tre anni orsono la tuta NRG compression system, oggi nessun altra azienda ne sta producendo una compressiva, nonostante questo stiamo già lavorando ed usciremo a breve con l’evoluzione, la X NRG che è fabbricata in tessuto POWER KLER, ha le parti contenitive in Silicon Print già applicato nel running la scorsa estate. Il medesimo principio lo abbiamo applicato per il completo terzo strato per il Trofeo Mezzalama. Siamo usciti sul mercato con giacca e pantalone Half Blade con l’ innovativo tessuto di “ALPHA” di POLARTEC che era stato presentato alle aziende solo tre mesi prima…. in pratica abbiamo bruciato le tappe ed abbiamo proposto agli sportivi un capo davvero innovativo. Certo per noi è “lavoro” ma per chi in montagna passa le ore ad allenarsi credo sia un piacere indossare capi così specifici.
SVILUPPO, CRESCITA, CONDIVISIONE E FIDUCIA. QUESTE PAROLE POSSONO SINTETIZZARE LO SPIRITO DELL'ATLETA CRAZY IDEA?
Io aggiungerei Passione, questo è il motore... tantissime volte riceviamo dai nostri testimonial telefonate o mail alle ore più strane con suggerimenti, complimenti o anche critiche. Due settimane orsono abbiamo inviato ad Alexis Sevennec e a Martin Anthamatten la nuova ghetta che da quest’anno applicheremo sulle tute da gara. Alex mi ha inviato alle 11 di sera un MMS con la ghetta indossata e la sua mano con il pollice alto, con scritto “c’est le top”. Gli aggettivi che hai citato stanno tutti in questo breve messaggio: una collaborazione che però di riflesso andrà a beneficio di tutti i nostri clienti.
CHI SONO LE NEW ENTRY DEL TEAM CRAZY CHE DIVENTA SEMPRE PIÚ INTERNATIONAL?
Per noi il team è importante, anche qui siamo stati i primi a costituire un team di atleti con i quali abbiamo condiviso scelte, vittorie e anche qualche inevitabile sconfitta. Ora è un fiorire di team, di partnership più o meno qualificate, a noi interessa che ci sia un team International composto sì da top atleti, ma soprattutto da persone con le quali instaurare un rapporto di collaborazione, intendo dire che non è solo marketing. Detto questo tengo molto ad avere un gruppo sempre competitivo, anche se CRAZY non ha mai nella sua storia “abbandonato” un atleta anche se nel tempo ha perso lo smalto dei tempi migliori. Parecchie volte è capitato il contrario che alcuni nostri atleti sono passati ad altre realtà, un fatto inevitabile considerando che non pratichiamo la logica del “rilancio” economico.
Siamo orgogliosi di confermare l’ingresso nel team del talento tedesco Anton Palzer, che affiancherà Kilian Jornet, Matheo Jacquemoud, Alexis Sevennec, Valentin Favre, Florent Troillet e Martin Anthamatten. Le donne che ci rappresentano sono le vincitrici del Trofeo Mezzalama Laura Besseghini, e Raffaella Rossi e un’ altra new entry Martina Valmassoi. Ragazze che prima di tutto, ci tengo a dirlo, sono tre nostre amiche. Siamo in contatto con un'altra atleta, ma non avendo formalizzato e definito preferisco parlarne prossimamente.
CRAZY IDEA È UNA PICCOLA AZIENDA CON ATLETI DI UN CERTO SPESSORE. DOVE E COME HAI AFFINATO QUESTA TUA DOTE DI "TALENT SCOUT"?
Non mi prendo tutto il merito delle nostre fortunate scelte, anche qui tante volte si è rivelato un lavoro di team. Ne discuto con mia moglie Valeria, con i ragazzi del nostro staff che citavo prima, parlo molto con i nostri atleti. Per esempio la scelta di avvicinare Sevennec e Favre mi è stata suggerita da Gregoire Gachet, nostro ex atleta ed allenatore del Team di Areche Beaufort. Spesso abbiamo operato delle scelte condividendole con Kilian Jornet, per esempio l’inserimento di Matheo è stato grazie ad una serie di contatti avuti con lui nei suoi primi anni agonistici e poi con un definitivo “la” da parte di Kilian stesso. Certo è che aver gareggiato in prima persona dieci dodici anni, ed aver seguito i giovani dello Sci Club Alta Valtellina con Adriano Greco mi ha portato ad avere molta esperienza e un po’ di occhio critico che sommato ai suggerimenti di altri ci porta ad essere sempre molto competitivi e come si dice “sul pezzo”.
JACQUEMOD, BOSCACCI, ANTONIOLI,GIACOMELLI..HAI VISTO TANTI ATLETI CRESCERE. CHI TI HA IMPRESSIONATO DI PIÚ IN QUESTI ANNI?
Stai citando i migliori atleti che lo sci alpinismo abbia mai avuto...credo comunque che Giacomelli sia stato il talento più puro, senza nulla togliere agli altri che stanno dimostrando essere davvero dei grandi fuoriclasse. Guido però ha sempre lavorato molto e non si è mai preso il tempo di allenarsi il necessario, nonostante questo ha raggiunto traguardi impensabili.
ALCUNE AZIENDE STANNO INVESTENDO RISORSE NEI GIOVANISSIMI. TROVI GIUSTO SPONSORIZZARE ATLETI JUNIOR/CADETTI OPPURE PENSI CHE SIA GIUSTO FARLI MATURARE SENZA TROPPI "GRILLI PER LA TESTA"?
Fatico molto ad operare scelte corrette, logiche e positive nella mia azienda, figuriamoci se mi permetto di giudicare o criticare le scelte altrui. A questa domanda vorrei però rispondere da appassionato ed “amico” degli sci club che con i giovani lavorano.... il messaggio è “blindate i ragazzini” non lasciate che le aziende ci mettano le mani sopra. Se gli sci club hanno dei talenti all’interno devono essere trattati esattamente come gli altri. Ho, senza timore di smentita, l’esperienza di aver lavorato con uno dei più prolifici sci club di sci alpinismo settore giovanile: l’Alta Valtellina. Nessun ragazzino si è mai sentito un fenomeno, perché nel momento in cui partecipava alla gara del paese davanti c’era sempre gente come Giacomelli, Pedrini, Pedergnana, Antonioli, Holzknecht, la Martinelli o la Pedranzini....difficile non stare con i piedi ben saldi a terra no?
COME VEDI LO SKIALP NEI PROSSIMI ANNI?
Lo sci alpinismo agonistico ha avuto uno sviluppo esponenziale per qualche stagione, ora siamo in una fase di stallo, le gare notturne che tanto attiravano, salvo in qualche provincia sono in calo di interesse, le gare tipo prove di Coppa Italia o GN classiche registrano sempre i soliti numeri. Sono in incremento alcune tipologie di competizioni che interessano perché hanno al loro interno qualcosa di più, le notturne endurance tipo Sellaronda e Mountain Attack, oppure le Grande Course che hanno un “appeal” diverso e più rispondente al target moderno....che risponde alle tendenze di “fatica, avventura, impresa...” insomma sono più commerciali. Poco è l’interesse per i circuiti titolati Federali, secondo me lo sci alpinismo ha preso per certi versi la strada dello Snowboard, a pochi interessa la Coppa del Mondo, ai più, sponsor compresi, interessano gli eventi che offrono qualcosa di commerciale una comunicazione. Negli sport di montagna dove c’è comunque molto individualismo agli appassionati interessa “essere presenti”, se partecipo al Mezzalama o ad un Trail come la UTMB, io partecipo fianco a fianco di Kilian o di uno dei top atleti, questo è il bello, anche se poi mi danno anche ore di distacco. Poco interessa per esempio di una gara in in capo al mondo dove gareggiano 30 semi- professionisti e nessun altro può partecipare. Questo interesse inferiore lo si vede anche dai blog dai contatti sui siti, gare come Pierra o Tour du Rutor fanno veri boom di contatti, il resto sono briciole. Quindi per me la strada dello skialp sono Circuiti o gare giovani create ad hoc ed aperte a tutti gli junior e cadetti, gare classiche ben fatte, qualche bella gara a Coppie, tipo Transcavallo e Circuiti aperti a tutti dove si troveranno i “top” in prima griglia e gli altri appena dietro, ma pronti a farsi valere.