MARCIALONGA 2015 - VALLI DI FIEMME E FASSA (TN)
Sottotitolo: Giorgio Di Centa & Carolina Tiraboschi i migliori italiani....
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Il norvegese Tord Asle Gjerdalen e l’austriaca Katerina Smutna hanno vinto oggi la 42.a edizione della Marcialonga di Fiemme e Fassa...
Il podio della gara maschile è stato monopolizzato dai norvegesi con Anders Aukland secondo e Øystein Pettersen terzo, mentre alle spalle della Smutna si sono piazzate la norvegese Laila Kveli e l’elvetica Seraina Boner.
Il 42esimo capitolo del grande evento targato Marcialonga è andato in scena oggi in Trentino e lungo i binari della pista che attraversa le Valli di Fiemme e Fassa non è certo mancato lo spettacolo. Il sole ha accompagnato 7000 bisonti (dei 7800 iscritti) dallo start di Mazzin al traguardo di Cavalese con il pubblico ad acclamare top-skiers e granfondisti impegnati nei 57 km di gara. La 42.a Marcialonga è scattata alle 9.00 e, all’ombra delle maestose Dolomiti di Fassa, i fondisti hanno subito cominciato a spingere verso Canazei, dove terminava il primo tratto in salita della gara con uno scenografico passaggio nel centro storico fassano.
Al passaggio da Canazei il gruppo dei big era forte di un centinaio di unità con i vari Dahl, Aukland, Gjerdalen, Pettersen, Eliassen, Ahrlin, Brink, Svärd e Impola a marcarsi stretti ed i nostri Di Centa, Debertolis e Rastelli presenti lì davanti. La gara poi è filata veloce in direzione Moena e sulla salitella fra Vigo di Fassa e Soraga il norvegese Nygaard ha preso in mano la situazione forzando il ritmo e proseguendo in testa al gruppo anche al passaggio da Moena, dove davanti erano rimasti circa in 30.
La gara è entrata in Val di Fiemme ma il copione è rimasto uguale, con Nygaard sempre a condurre anche al traguardo volante di Predazzo e al passaggio dentro lo stadio di Lago di Tesero, facendo la “lepre” per i quotati compagni di squadra del Team Santander come gli Aukland e Gjerdalen.
Il ritmo era molto elevato e, a 15 km dall’arrivo, hanno cominciato a prendere in mano la situazione in prima persona i fratelli Anders e Jörgen Aukland con Pettersen, Berdal, Gjerdalen e il “solito” Nygaard subito a tallonarli nelle prime posizioni del gruppo che proseguiva deciso verso Molina di Fiemme. La gara è poi letteralmente esplosa ai piedi della salita di Cascata quando Øystein Pettersen è balzato al comando imponendo un ritmo indiavolato ai 3 km dal traguardo. Alle sue spalle gli Aukland, due “vecchie volpi” della Marcialonga, hanno lasciato sfogare Pettersen che ha attaccato l’erta finale con un margine di 5-6’’ sui primi inseguitori, i due Aukland, Gjerdalen, Berdal e lo svedese Eriksson. A metà salita, però, a Pettersen cominciavano a mancare le energie e da dietro Anders Aukland e Gjerdalen continuavano a recuperare metri al battistrada per poi raggiungerlo a soli 600 metri dall’arrivo, con un finale davvero al cardiopalma ed il pubblico di Cavalese a sostenere i primi tre.
Aukland sembrava determinato a cogliere un altro successo alla Marcialonga dopo gli acuti del 2004 e del 2008, ma a 300 metri dal traguardo è arrivata la zampata di Tord Asle Gjerdalen che ha sorpassato il compagno di squadra per presentarsi, con i suoi immancabili Ray Ban, per primo sulla finish-line di Viale Mendini dopo 2h 05’ 15’’ dallo start di Mazzin. Gjerdalen è arrivato a tutta velocità sul rettilineo d’arrivo tanto che, mentre veniva “incoronato” vincitore dalla Soreghina Giulia Pastore e dal presidente di Marcialonga Angelo Corradini, la corona d’alloro gli ha rotto gli amati occhiali facendogli tagliare il traguardo con il naso insanguinato. Alle sue spalle, intanto, proseguiva la festa norvegese con il podio completato da Anders Aukland secondo e da Pettersen, terzo.
La gara femminile invece ha visto continui cambiamenti di fronte sin dai primi chilometri. Katerina Smutna, ex nazionale di fondo ceca ma ora naturalizzata austriaca, ha preso in mano la situazione e si è presentata in testa a Canazei davanti alla svedese Johansson Norgren e alla norvegese Kveli, con la vincitrice delle edizioni 2011-2013 Seraina Boner più attardata. Le carte si sono poi rimescolate e allo sprint intermedio di Predazzo si sono presentate in testa di nuovo Johansson Norgren e Smutna, ma alle loro spalle recuperava la Boner che completava il suo inseguimento prima della salita finale di Cascata, dove le prime tre sono giunte assieme. Sull’ultima ascesa la Smutna ha portato l’attacco decisivo presentandosi in trionfo a Cavalese con un vantaggio di 10’’ sulla norvegese Kveli, seconda, e di 12’’ sull’elvetica Boner, terza.
Il miglior italiano sul traguardo è stato Giorgio Di Centa, 26°, che ha faticato non poco a tenere il ritmo degli specialisti delle lunghe distanze, ma si è ben disimpegnato in una gara come quella odierna cui non è certo abituato. Anche in campo femminile il miglior piazzamento è stato il 26° posto di Carolina Tiraboschi.