PIZTRI VERTIKAL 2020
Sottotitolo: Ennesima riconferma per Mayr & Aymonod. CLASIFICA ON LINE!!
- letto 3721 volte
Parte alla grande l’edizione più difficile del Mountain Running Week End di Malonno. Protocolli di sicurezza rispettati nei dettagli, grande successo di partecipazione e gare spettacolari....
Distanziamento, Mascherine, attenzione e responsabilità. Queste le parole d’ordine in una mattinata densa di significati per l’US Malonno che ha cosi dato il via ad una delle sfide più ardue della propria storia. Questa 57esima edizione dell’evento legato alla corsa in montagna per il piccolo paese Camuno segna il guanto di sfida lanciato alla paura, alla pandemia ed ai ricordi ancora freschi del lock-down.
L’austriaca Andrea Mayr aveva già promesso lo scorso anno di tornare a caccia del tris, è stata di parola ed ha inanellato la sua terza corona al PizTri questa volta senza riuscire a ritoccare nuovamente quel primato che già le appartiene. Lancette fermate a 38’35”, un'altra prova di forza, tecnica e potenza, un’altro capolavoro dinanzi cui rimanere folgorati.
Un capolavoro altrettanto bello e travolgente ed una storia speciale quella del 2° posto di Erica Ghelfi, un 2° posto che vale e pesa come una vittoria. Per lei una rincorsa presentarsi al via, battendo tempo ed infortuni. Si prende la piazza dietro al mito, 41’22” per lo scricciolo della Valle Varaita. A fare compagnia a Mayr e Ghelfi sul podio 2020 la slovena Mojca Koligar (42’54”), alla sua seconda apparizione a Malonno, lo scorso anno era rimasta colpita da pubblico, calore ed organizzazione, lo ha capito e lo ha scritto subito, questa è la HOME OF THE CHAMPIONS.
Grandi botti e sorprese nel resto della top ten di uno dei verticali più scoppiettanti degli ultimi anni. Ilaria Veronese si presenta al traguardo in 4^ posizione al cospetto delle grandi, solo applausi per lei come per una rediviva Dimitra Theocharis che chiude 5^.
Aymonod è stato fantastico, misura la tattica nella prima parte per poi esplodere, di nuovo come nel 2019, nel finale. Il forcing decisivo arriva già al Cap di Landò, l’ideale intermedio prima del segmnto più iconico del tracciato, in cui si esce dalla vegetazione per immettersi nell’incredibile arena a cielo aperto rappresentata da quello che viene definito “il muro”. Per Aymo è stata una parata trionfale, di nuovo la zampata inesorabile che lo scorso anno aveva freddato Filimon e che questa volta fa la vittima più illustre del circo montano attuale.
Stratosferico il crono: 34’10” che paga solo 1 secondo al record di Francesco Puppi del 2017.
Dietro al portacolori di Sportification ed all’alfiere delle Valli di Non E Sole e CS Esercito (35’01” il crono del Magno) ecco la firma d’alta scuola di Zak Hanna. E’ podio, e che podio, per l’irlandese che cosi fortemente ha voluto Malonno, facendo di tutto per superare le difficoltà di viaggiare e presentarsi cosi sul palcoscenico del Piz Tri, onorandolo alla grande con un ottimo 35’14”. 4° posto per il transalpino Sylvain Cachard ed ottimo 5° per Martin Dematteis.