EUROPEAN MOUNTAIN RUNNING CHAMPIONSHIPS 2015 - MADEIRA (POR)
Sottotitolo: Baldaccini bronzo europeo trascina l'Italia su tetto d'Europa....
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Bene gli azzurrini. Europeo portoghese dal sapore dolceamaro nelle gare in rosa....
L’Italia della corsa in montagna è di nuovo, ancora una volta, campione d’Europa. Oggi sabato 4 giugno nella XIV rassegna continentale di Porto Moniz, nell’isola portoghese di Madeira, gli azzurri hanno conquistato il titolo continentale con il team maschile festeggiando anche l’inaspettato, splendido bronzo di Alex Baldaccini. Sesto è il valdostano Xavier Chevrier, settimo il campione uscente Bernard Dematteis. La squadra femminile, falcidiata dalle assenze, è invece costretta ad abdicare (quarta) ma l’Italia festeggia un’altra medaglia a squadre, quella degli juniores di nuovo sul podio dopo Gap.
UOMINI - Il team maschile è per tre quarti quello che nel 2013 monopolizzò le prime quattro posizioni della rassegna europea, e non si fa cogliere impreparato. Questa volta però gli onori delle cronache sono tutti per Alex Baldaccini, capace di issarsi fino a una medaglia di bronzo prevista solo dai più acuti. La gara è durissima, con una prima parte da scalatori duri e puri - e infatti emerge un norvegese - e la seconda velocissima, tanto da assomigliare più a un cross che a una gara di montagna. Il risultato è una classifica incerta fino all'ultimo, in cui il campione uscente Bernard Dematteis corre da protagonista, spalla a spalla con il norvegese Johan Bugge per tre quarti di percorso (11,8km con un dislivello complessivo di oltre 1250 metri), pagando un conto salatissimo nel finale, quando affonda dalla seconda alla settima posizione. Vince proprio Bugge in 1h02:35, mentre Alex Baldaccini, settimo fino allo scollinamento, trova energie inattese per mettere la freccia e arrampicarsi fino al podio. Il 27enne così arriva vicinissimo all’argento, alla fine al collo dello svizzero David Schneider per soli sette secondi: 1h02:49 contro 1h02:56 dell’azzurro. E’ comunque grande festa, con il sesto posto di Xavier Chevrier (1h03:41) e il settimo del campione uscente Bernard Dematteis (1h03:51) e il 13° di Luca Cagnati (1h05:04) a suggellare un netto trionfo a squadre. Sul podio per team salgono anche i britannici (26) e gli svizzeri (27), nella classifica finale separati da un unico punto.
DONNE - La squadra femminile, falcidiata dalle assenze (infortuni, maternità, sostituzioni dell’ultimo minuto), e per niente aiutata da un percorso (7,900 chilometri con un dislivello di 850 metri) di salite impervie come in poche altre edizioni della rassegna, è costretta ad abdicare per la prima volta dopo anni di trionfi. La gara è come previsto un assolo della pluri campionessa iridata, l’austriaca Andrea Mayr, che scala - è il caso di dirlo - la cima con il tempo di 31:33, affibbiando alla seconda classificata, la norvegese Eli Anne Dvergsdal, un distacco di due minuti (33:20). Il bronzo va alla britannica Emma Clayton (34:03), e la prima italiana al traguardo è l’iridata 2013 Alice Gaggi, che su pendenze di certo non adatte alle sue caratteristiche conclude in 35:04. Seguono Samanta Galassi quindicesima (35:58), Antonella Confortola che arriva 19esima e zoppicante per un problema muscolare accusato nella seconda parte (35:13) e Sara Bottarelli 28esima (38:38). L’oro finisce così nelle mani delle britanniche, che con 18 punti staccano le austriache ancora una volta a bocca asciutta (23). Bronzo alle francesi (38), quarte le azzurre con 44 punti.