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MONDIALI DI CAMPODOLCINO

Maurizio Torri
30/8/2009

Eccoci giunta alla settimana dei mondiali. In vista delle gare iridate, in programma per domenica 6 settembre sulle vette sondriesi dell’Alpe Motta, abbiamo voluto incontrare alcuni dei protagonisti dell’equipe azzurra.

In questo prima intervista vi presentiamo le punte di diamante della squadra femminile: Valentina Belotti ed Elisa Desco. La prima, classe, classe 1980, è una camuna capace di ben figurare pure su strada e nei cross. Nell’anno del suo ritorno alla corsa in montagna si è subito aggiudicata il titolo italiano individuale e una maglia per i mondiali. Più portata per le prove di sola ascesa, a fine luglio ha stupito tutti per i ritmi con i quali ha affrontato il tracciato di Campodolcino.

La seconda non ha certo bisogno di tante presentazioni. Il suo unico biglietto da visita sono i risultati ottenuti nell’estate 2008: titolo italiano individuale e staffetta, titolo europeo individuale e bronzo mondiale. Piemontese e classe 1982, lo scorso anno si è pure distinta con performance di assoluto rispetto sia nella mezza che sulla maratona. Per lei il 2009 è stato tutto in salita, ma dopo un lungo stop causa infortunio ora è tornata. In sole due prove tricolori si è conquistata un pass per i mondiali e, domenica, non vorrà certo recitare il ruolo di spettatrice non pagante.

Dopo questa breve premessa, cominciamo con 4 domande a Valentina. Alla luce del titolo tricolore e dei risultati conseguiti sei la nostra atleta più rappresentativa. Le aspettative della gente pesano sul tuo modo di approcciarti alla gara iridata?

«In realtà non pesano molto perché solo qualche mese fa non sapevo nemmeno se avrei potuto riprendere a correre ed ora sono alla partenza di un mondiale. Per me è già un grandissimo successo questa nazionale. Naturalmente metterò il massimo impegno per onorare la maglia azzurra».

In occasione della 2ª prova tricolore hai affrontato l'anello chiavennasco a ritmi davvero elevati, con partenza bruciante e ultimo tratto a denti stretti. Il giorno del mondiale adotterai una tattica differente o proverai a giocarti il tutto per tutto?

«Adotterò una tattica differente cercando di rimanere con il gruppo di testa, ma senza forzare troppo perché nella prova di campionato italiano sulla seconda salita ho pagato una partenza troppo azzardata».

L'Italia in rosa ha le carte in regola per puntare alla medaglia più prestigiosa?

«L'obiettivo è sicuramente il podio, la nostra squadra è molto competitiva e ben preparata per questo appuntamento. Dovremo fare attenzione soprattutto alle inglesi e alle statunitensi».

Corsa in montagna, gioie e dolori. Dopo primi eccellenti responsi hai abbandonato la specialità per dedicarti ai cross e al mezzofondo. Ora sei tornata più forte di prima. Cosa ha motivato queste tue scelte e quali sono i tuoi obiettivi?

«Ad inizio stagione la scelta è ricaduta sulla corsa in montagna perché l'allenamento in salita era l'unico a non crearmi dolore e visto il mio lungo infortunio questo è stato determinante. Successivamente sono stati i risultati a convincermi che qualcosa di buono si poteva ancora fare. Dopo i campionati mondiali mi riposerò un pò prima di riprendere la preparazione in vista della stagione di cross, la specialità che preferisco».

Passiamo ad Elisa che, lasciatasi alle spalle un difficile momento, pare intenzionata a dire la sua in una stagione tutt’altro che conclusa. Se dovessi darci una percentuale sul tuo stato di forma?

«Mi sto allenando ma la forma migliore è ancora lontana, a volte il dolore torna a farsi sentire, devo sovente andare dal chiropratico, devo tenere controllata la schiena».

Quest'anno un lungo stop forzato ti ha impedito di prendere parte a diverse gare, ma nelle ultime uscite ufficiali sei parsa in netta e costante ripresa. Quali sono i tuoi obiettivi per domenica 6 settembre?

«Non ho grandi obiettivi; un anno fa avrei potuto rispondere che correvo per una medaglia, ma ora è diverso. Pre me è già importante esserci. Una cosa è certa: darò sicuramente il massimo come ho sempre fatto».

Il tracciato lo conosci, avendolo affrontato nella penultima tappa di campionato italiano. Come imposterai la tua gara e soprattutto dove si farà la differenza?

«Come al solito non partirò forte, ma farò la gara in progressione. Penso che la salita del secondo giro farà la differenza».