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Ci hanno sperato fino a quando hanno potuto, ma alla fine hanno dovuto arrendersi. La Ciaspolada numero 48 rinviata al 2022...
Gli organizzatori de «La Ciaspolada», la più popolare corsa con le racchette da neve del mondo, la cui 48ª edizione avrebbe dovuto svolgersi il prossimo 5 gennaio, fino a qualche settimana fa hanno provato ad immaginarsi un programma alternativo a misura di pandemia, navigando a vista in attesa di improbabili cambi di scenario, animati dalla consueta carica di entusiasmo, ma purtroppo le restrizioni sono infine diventate tali da non lasciare alcuno spazio di movimento al team coordinato da Gianni Holzknecht, che ha dovuto a malincuore alzare bandiera bianca. Nel 2021 la competizione simbolo dell’inverno noneso non avrà quindi luogo.
Si tratta di una decisione presa a malincuore, ma ponderata. «Stando alle norme vigenti fino a ieri, adottando tutti i protocolli di sicurezza del caso – spiega lo stesso presidente – probabilmente avremmo anche potuto dare vita alla sfida riservata agli agonisti, ma per noi La Ciaspolada è soprattutto un momento di aggregazione sociale, di condivisione, di socialità e di gioia, quindi senza i “bisonti” non l’avremmo più riconosciuta come tale».
Le regole che limitano gli spostamenti e la prossimità fra le persone avevano già fatto saltare il tradizionale tour promozionale dello stand dedicato ai prodotti della valle e alla manifestazione sportiva, che solitamente tocca i centri storici di alcune località lombarde nei mesi di ottobre e novembre, ma il colpo di grazia ad ogni spazio di manovra è arrivato con il Dpcm che entrerà in vigore domani e sarà valido fino al 15 gennaio, dato che esso vieta gli spostamenti tra regioni dal 21 dicembre al 6 gennaio.
Non rimane dunque che prendere atto di questa difficile situazione, nella quale oltretutto tante persone devono affrontare problemi molto seri che, legati al proprio futuro, e dare a tutti appuntamento per il 2022. «Ci facciamo coraggio immaginando di cominciare già ora a lavorare per l’edizione che avrà luogo fra 14 mesi – conclude Gianni Holzknecht – quello che possiamo dire ai nostri amici è di tenere duro e di avere fiducia».