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Continua senza sosta il mondiale in Corea

Maurizio Torri
18/2/2009

Il portacolori del CS Esercito Nicola Pozzi ci ha raccontato l'Individuale uomini di martedì

Nella mutevole e ora fredda Pyeongchang va in scena la prova INDIVIDUALE dei campionati del mondo di biathlon. Le condizioni del tracciato, dopo aver superato i difficili giorni di rialzo termico, si presentano ottimali, anello di 4km da ripetere 5 volte, neve artificiale, cielo limpido, sole splendente, vento in calo e regolarità della gara assicurata.
Ad aprire le danze per la squadra italiana è Christian De Lorenzi, seguiranno Windisch, Martinelli e Pozzi. Sia gli occhi dei pochi spettatori (non damondiale), sia quelli dei molti tecnici, sono puntati sulla prima serie di tiro, fondamentale per un buon viatico alla gara, e per controllare che non corrano troppe differenze dall'azzeramento del fucile alle sessioni di tiro!!! Purtroppo i 20 km di De Lorenzi sono subito gravati di due errori nella prima
serie (a terra) che comportano la penalizzazione di un minuto per colpo fallito, Windisch e Pozzi aprono bene con un 5 su 5 e Martinelli limita ad un errore il primo shooting...
Nel proseguo della gara De Lorenzi, sciorina una prestazione d'alto livellosugli sci.....deja vu...collezionando un solo errore nelle due serie successive e apprestandosi quindi ad un ultimo poligono decisivo; fatali tre errori finali lo condannano al 43esimo posto, ma se pensiamo che limitandosi ad un errore nella serie conclusiva un posto nei 20 era certezza il rammarico è grande! Pozzi prosegue con 1 errore nella seconda serie e si ripete con 1 nella terza, una prova netta nell'ultima prova lo vedrebbe nei 25 ma con un 2 finale si invertono le cifre ed è 52esimo!
Analogo andamento per Martinelli che con 1 1 1 2 emula i compagni si squadra vanificando all'ultimo una buona prestazione!!! A tener alta la bandiera tricolore in una giornata incolore è l'altoatesino Markus Windisch che con 0 1 0 2 accarezza il sogno mondiale fino agli ultimi 5 proiettili, se avessero centrato il bersaglio l'avrebbero laureato campione del Mondo. L'alpino di Anterselva chiude brillantemente al 12esimo posto, combattuto tra la gioia di un risultato onorevolissimo, e il rimpianto di una storica consacrazione mancata!!!
Spero di aver illustrato nel mondo più esaustivo come l'imprevedibilità caratterizza questo sport unico, rendendolo cosi affascinate..... Un saluto dalla Corea