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ROCK MASTER, LO SPETTACOLO È DI CASA DUELLO, BOULDER, LEAD E SPEED A GO-GO

Maurizio Torri
6/9/2009

Gli outsider sovvertono i pronostici e regalano emozioni al pubblico. Accesissimo il duello che promuove la coreana Kim e lo svizzero Lachat. Nella lead superlativi Eiter e Puigblanque, nella speed Ropek e Hroza

Dopo l’abbuffata di “lead”, ieri in una notte di luna piena Rock Master ha offerto due scorci affascinanti di “boulder” al maschile e speed.
Ancora una volta affollatissimo il climbing stadium di Arco, illuminato da potentissimi fari e sotto lo sguardo delle telecamere di Rai Sport, con l’entusiasmo salito alle stelle quando in parete c’erano gli italiani. Nel Sint Roc Boulder Contest ha vinto, proprio come lo scorso anno, Kilian Fischhuber ma la sua non è stata una gara facile. Al primo boulder un vero colpo di scena, era fuori il campione del mondo Alexey Rubtsov, ma nessuno riusciva a centrare il “top”. Moroni, Meyer e Fischhuber erano abilissimi sul secondo boulder, con Baumann arrivato davvero vicinissimo dalla mèta. Unico a centrare il “top” nel terzo “problema” era l’azzurro Moroni, che andava ad elettrizzare l’atmosfera, mentre Gelmanov e Meyer passavano la mano, e così sull’ultimo boulder a spartirsi i gradini del podio erano Moroni, Fischhuber e Baumann. I risultati precedenti erano azzerati col nuovo regolamento, ultimo boulder nuova “gara”. Tre tentativi e nessuno riusciva a mettere le proprie mani sulla presa finale, Fischhuber era però il più coriaceo e con un’azione di forza guadagnava qualche presa in più rispetto a Baumann e ad un arrendevole Moroni, e questo era anche il podio finale.
Giusto il tempo di spegnere i riflettori sull’area boulder, che si accendevano quelli sulla parete della speed, in un confronto parallelo. Il Trentino porta bene alla polacca Edyta Ropek. Ha vinto la Coppa del Mondo a Daone e già ieri sera alle qualifiche ha mostrato le unghie con un bell’11.88, con la Alexeeva seconda con 12.22.
Se per la Blanco e la Hrozova finire alle spalle delle prime due è consuetudine, per la giovanissima Jessica Morandi mettersi dietro gente come la Ryepko, la Yurina o la Stenkovaya, atlete da vittoria in gare di Coppa, non è certo usuale. Ha infiammato il pubblico di casa, e passare ai quarti è stato già un successo. Ma la giovanissima dell’Arco Climbing è andata oltre, approdando addirittura in semifinale, dove è arrivata stanca ma convinta. Non ha passato il turno, quindi nella finalina si è trovata di fronte la Blanco e con una scivolata di troppo… addio podio. Ha vinto la Ropek, come era nelle previsioni, la quale ha realizzato un significativo 10.32 davanti alla Alexeeva.
Ieri è stata la giornata giusta anche per il ceco Libor Hroza. Ha vinto il confronto con Manuel Escobar in una finale tiratissima (7.21 il tempo del vincitore). Il grande battuto è il russo Sergey Sinitsyn, terzo con Komondi, che nella finalina non ha trovato il guizzo giusto dopo il miglior tempo in qualifica. In gara anche Preti e Sirotti, rispettivamente 7° e 8°.
Stamattina la conclusione della gara lead, con la prova “lavorata”. Troppe cose sembravano scontate dopo la prova “on sight” che aveva visto salire in scioltezza Usobiaga e Puigblanque tra i maschi, quindi la Ernst tra le donne.
E proprio la Ernst ha buttato alle ortiche una vittoria che sembrava fin troppo semplice. La giovanissima austriaca si è fermata banalmente a 4.82 , giusto il tempo di infilare la corda nel primo rinvio e poi giù, con una rabbia che non è riuscita a nascondere. Una delusione che ha lanciato in alto invece Angela Eiter, a 27.18 proprio come la slovena Mina Markovich; le due sarebbero a pari punti dopo le due manche, solo che la slovena ha toccato ma non tenuto l’ultima presa “lavorata”. E così per la Eiter è stato facile mostrare le cinque dita, significato di cinque vittorie, una regina del Rock Master insomma.
Ha esaltato la platea anche la giovane coreana Ja-In Kim, finita terza ma molto vicina alle due protagoniste.
Il pubblico oggi si è divertito fuori misura. Strabocchevole, con lunghi applausi sollecitati anche da una musica che “pompava” energia. Nessun top nella “after work” per le donne, ma nessuno neppure per i maschi. Vie molto difficili, con Lama che ha rischiato il colpaccio. Era quarto ieri, e oggi spinto dagli applausi è salito fino a 63.30. Ondra è partito spedito, forse un po’ troppo ed ancora una volta ha detto addio al risultato di prestigio che sognava. Si è fermato a 25.64 m.
Subito dopo è toccato ad Usobiaga che ha toppato clamorosamente fermandosi a 11.55, impensabile per un campione come lui, che ha steso così un tappeto rosso a Ramon Puigblanque il quale al contrario non ha deluso. Grinta, determinazione e convinzione di salire davvero in alto, non al top, ma a 35.88, ancora più su di Lama, ed il successo è stato tutto per il catalano, un poker per lui. Dietro Lama, Ondra e tutti gi altri “eletti”.
Nel boulder femminile vittoria a sorpresa della francese Alizée Dufraisse, unica a centrare due top sui quattro boulder, risultati più difficili del previsto. Dietro si è messa la belga Graftiaux ma soprattutto l’attesa Anna Stöhr.
Bellissimo ed entusiasmante il “duello”, sia maschile che femminile, con il pubblico letteralmente coinvolto dal ritmo incalzante della gara. In una edizione di Rock Master ricca di colpi di scena, il duello in chiusura ha regalato ancora momenti di grande sport. La coreana Ja-In Kim è riuscita a lasciarsi dietro, e non di poco, l’attesissima Angela Eiter e così è stato fra i maschi con Adam Ondra che ha subito il recupero dopo metà parete dello svizzero Cédric Lachat. Ci vorrebbero fiumi di parole per descrivere passo passo la gara in parallelo, quasi un mix di speed e lead. Il pubblico ha gradito, Rock Master ha poi rinnovato l’invito per luglio 1010 con i premondiali.
Info: www.rockmaster.com

Lead – maschile
1) Julian Puigblanque Ramón (Esp); 2) Lama David (Aut); 3) Ondra Adam (Cze); 4) Lachat Cédric (Sui); 5) Schubert Jakob (Aut); 6) Mrazek Tomás (Cze); 7) Usobiaga Lakunza Patxi (Esp); 8) Becan Klemen (Slo); 9) Desgranges Romain (Fra); 10) Verhoeven Jorg (Ned); 11) Crespi Flavio (Ita)

Lead – femminile
1) Eiter Angela (Aut); 2) Markovic Mina (Slo); 3) Kim Ja-In (Kor); 4) Durif Charlotte (Fra); 5) Gros Natalija (Slo); 6) Vidmar Maja (Slo); 7) Ernst Johanna (Aut); 8) Wurm Juliane (Ger); 9) Lavarda Jenny (Ita); 10) Eyer Alexandra (Sui); 11) Ladurner Alexandra (Ita)

Boulder - maschile
1) Fischhuber Kilian (Aut); 2) Baumann Jonas (Ger); 3) Moroni Gabriele (Ita); 4) Meyer Jérôme (Fra); 5) Gelmanov Rustam (Rus); 6) Preti Lucas (Ita)

Boulder - femminile
1) Dufraisse Alizèe (Fra); 2) Graftiaux Chloé (Bel); 3)Stohr Anna (Aut); 4) Johnson Alex (Usa); 5) Shalagina Olga (Ukr); 6) Noguchi Akiyo (Jpn); 7) Abramchuk Yulia (Rus); 8) Morandi Sara (Ita).

Speed - maschile
1) Hroza Libor (Cze); 2) Escobar Manuel (Ven); 3) Sinitsyn Sergey (Rus); 4) Komondi Csaba (Hun); 5) Osipov Maksym (Ukr); 7)Preti Lucas (Ita); 8) Sirotti Michel (Ita).

Speed - femminile
1) Ropek Edyta (Pol); 2) Alexeeva (Rus); 3) Blanco Lucelia (Ven); 4) Morandi Jessica (Ita); 5) Yurina Valentina (Rus).

Duello, Trofeo Lattisi - maschile
2) Lachat Cédric (Sui) 82.48; 2) Ondra Adam (Cze) 82.56; 3) Julian Puigblanque Ramón (Esp) 87.88; 4) Lama David (Aut) 90.93.

Duello, Trofeo Lattisi - femminile
1) Kim Ja-In (Kor) 100.71; 2) Eiter Angela (Aut) 179.49; 3) Markovic Mina (Slo) 135.59; 4) Durif Charlotte (Fra) 156.60.