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MICK FOWLER IN VALMALENCO (SO)

Valentina Messa & Luca Maspes
24/7/2011

GRANDE SUCCESSO PER LA SERATA DI ALPINISMO PROMOSSA DAL CAI VALMALENCO CON MICK FOWLER

E lunedì si replica con il fenomeno Adam Ondra...

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il Cai della Valmalenco ha avuto l'onore di ospitare, nel corso di una serata a lui dedicata e presentata da Popi Miotti, un personaggio simbolo dell'alpinismo internazionale: il grande Mick Fowler. Un uomo differente da come siamo abituati a vivere gli alpinisti: Mick è l'uomo della porta accanto, non un professionista, che con una semplicità a tratti disarmante e senza troppi fronzoli racconta di imprese estreme e della sua passione per l'esplorazione.

"A volte, sono le circostanze più inusuali che ti trovi ad affrontare che rendono unica e speciale la tua avventura in montagna" spiega Fowler, "come quella volta in Pakistan, quando un uomo di strada ha tentato in ogni modo di vendere a me e a mia moglie una barba finta". Con il sorriso sulle labbra, la battuta pronta e umiltà da vendere, Mick Fowler ha incantato un'intera sala di spettatori con il suo Spirit of Adventure...

Nato nel 1956

Emblema della scalata himalaiana in "stile alpino", vale a dire con pochi mezzi, in cordate da due persone, su terreni inesplorati e su montagne poco famose ma estremamente difficili.

La sua folgorante carriera inizia sulle piccole pareti rocciose del Regno Unito e sui ghiacci del Ben Nevis (Scozia), dove non solo ripete le vie esistenti ma apre alcune vie nuove che in quegli anni erano tra le più ardite della sua nazione. Va rimarcato che non è mai stato un professionista della montagna ma un impiegato esattore delle tasse con un solo mese di ferie a disposizione per le sue imprese extraeuropee.

Attualmente è diventato presidente dell'Alpine Club inglese.

I successi sulle montagne del mondo iniziano nelle Ande e lo portano presto sui colossi himalaiani, non montagne di 8000 metri (già inflazionate dall'alpinismo commerciale sulle vie normali stra-ripetute) ma cime di quota inferiore (6000 e 7000 metri) dove poter esprimere un alpinismo più tecnico, più difficile e soprattutto più esplorativo. Spesso queste salite sono state sognate ed ideate solo attraverso una singola foto, il massimo dell'avventura è stato anche cercare il modo per raggiungere queste montagne.

Le sue imprese più rappresentative e difficili sono quelle sullo Spantik, un 7000 del Karakorum salito lungo il fantastico "Golden Pillar", un pilastro di 2000 metri di altezza che offre una delle più tecniche e complicate scalate in quota della zona, salito insieme a Victor Saunders nel 1987 in una settimana di scalata continua. Una via che è entrata nella storia e che è stata ripetuta solo una volta molti anni dopo da un forte team internazionale.

Altra grande salita l'inviolata parete Nord del Changabang, un'impresa purtroppo funestata dalla morte di Brendan Murphy durante la discesa. Anche questa salita durata più giorni, su una parete fredda e ostile e compiuta in due cordate indipendenti.

Siguniang, una delle ultime grandi salite di mike (con Paul Ramsden) è su questo colosso di 6000 metri che sulla sua parete Nord offriva una linea da sogno, un canale ininterrotto di ghiaccio, una salita durata una settimana e premiata con il Piolet d'or, il prestigioso riconoscimento alla più importante salita dell'anno sulle montagne del mondo.

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LUNEDI' SI REPLICA CON ADAM ONDRA: IL MAGO DELL’ARRAMPICATA SPORTIVA

Lunedi 25 luglio è in visita in Valmalenco il campione di arrampicata Adam Ondra, 18enne della Repubblica Ceca, attualmente considerato il più forte arrampicatore su roccia al mondo.
Ondra sarà ospite del Centro Sportivo di Pradasc dove alle ore 21 proietterà alcune immagini delle sue più difficili scalate.

Ma il clou della sua visita sarà nel pomeriggio quando il fenomeno ceco arrampicherà sulle nuove e difficilissime vie sportive appositamente attrezzate per la sua visita sulle pareti intorno a Campo Moro.

Alle ore 18 è previsto inoltre un aperitivo al Rifugio Zoia a Campo Moro.
Ogni info su dove Ondra si recherà ad arrampicare presso il Centro Sportivo Pradasc (Ivan Pegorari tel. 347-4687105)