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MARCO CONFORTOLA E LA SUA ASSOCIAZIONE PREMIATI A LECCO

Maurizio Torri
20/11/2009

Non era destinata a spegnersi tra i monti dell’alta Valtellina l’eco dell’evento organizzato lo scorso 13 settembre dall’associazione “Lo Sport è vita” di Marco Confortola.

A distanza di due mesi, quella memorabile giornata in cui centoventi persone, tra cui cinquanta bambini della Valfurva, sono salite sulla cima del Pizzo Tresero in compagnia del famoso alpinista, si è infatti meritata una menzione speciale della giuria del premio Riccardo Cassin “Città di Lecco”, l’importante riconoscimento che porta il nome del grande scalatore scomparso a cento anni il 6 agosto scorso.

La premiazione è prevista per domenica 22 novembre al Teatro della Società di Lecco (piazza Garibaldi, ore 17.30, ingresso libero), nell’ambito della giornata organizzata dalla Fondazione Cassin in memoria del grande Riccardo. Oltre a Nicoletta Pellegrini, membro dell’associazione “Lo Sport è vita” che ha presentato la candidatura, saranno presenti in sala anche alcuni bambini della Valfurva in rappresentanza di tutti i loro “compagni di scalata”.

Per Marco Confortola si tratta di un successo particolarmente importante. Il famoso alpinista valtellinese era infatti legato a Riccardo Cassin da una lunga e sincera amicizia, e l’idea di poter unire il nome della propria associazione a quello di “nonno Riccardo” è per lui motivo di grande orgoglio:

“Ho fondato Lo Sport è vita con l’intento di diffondere tra i più piccoli il valore educativo e formativo dello sport – spiega Confortola -. A poco a poco, parlando a platee di studenti, stando tra i giovani e organizzando la tradizionale uscita di settembre con i piccoli della mia Valfurva, ci sto riuscendo. So che nonno Riccardo sarebbe contento di vedere il lavoro che faccio con le nuove generazioni: lui amava molto i bambini e ha sempre sostenuto l’importanza di educarli fin da subito al rispetto e all’amore per la montagna e per lo sport. Dedico questa menzione, che per me ha un significato speciale e per la quale ringrazio di cuore la Fondazione Cassin, alla memoria del grande Riccardo e a tutti i miei bambini, senza i quali niente di tutto questo sarebbe stato possibile”.