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Cerro Torre ripetuta la Via dei Ragni aperta nel '74

Maurizio Torri
4/12/2008

Salita lampo per la premiata ditta Salini & Bernasconi

Cerro Torre, è subito vetta. Ad una settimana esatta dalla partenza dall'Italia, la guida alpina morbegnese Fabio salini e il climber lecchese Matteo Bernasconi hanno dato la tanta attesa notizia. Le prime indiscrezioni del buon esito della spedizione erano cominciate a circolare ieri mattina via sms tra amici, familiari e conoscenti, per poi venire ufficializzate sul portale web montagna.tv - lo stesso che quest’estate aveva tenuto incollati al PC migliaia di alpinisti per le tragiche vicende himalayane -. Ma scendiamo nei dettagli; la premiata ditta “Salini – Bernasconi” avrebbe raggiunto la cima del leggendario "grido di pietra" ripetendo la storica via dei Ragni aperta nel 1974 da Casimiro Ferrari e compagni. Direttamente dalla Patagonia, il primo a ricevere la mail di “missione compiuta” è stato il climber sondriese Luca Maspes che poi si è fatto portavoce della notizia in attesa di dichiarazioni ufficiali da parte dei diretti interessati. In attesa di dettagli, ciò che ci è dato sapere è che la tanto attesa finestra di bel tempo si è aperta sulla Patagonia proprio all'arrivo di Salini e Bernasconi, regalando loro un'occasione imperdibile per salire in vetta e compiere la prima ripetizione italiana della via Ferrari. I due, a quanto pare, non se la sono lasciata scappare. Partiti dall'Italia il 25 novembre, i due alpinisti sono arrivati a El Chalten il 27. Nei loro piani c'era un giorno in paese per gli ultimi acquisti e il noleggio delle slitte. Poi, tempo permettendo, tre giorni di avvicinamento alla parete e due per la salita. Al momento della partenza, Salini aveva confessato di temere il meteo, che in Patagonia sembrava essere poco clemente in questo periodo: ma a quanto pare, alla fine è stato benevolo oltre le aspettative. Maurizio Torri