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BERNASCONI, PANZERI E BARMASSE IN VOLO VERSO LA NORD DEL G1

Sara Sottocornola
12/6/2010

MILANO MALPENSA –-

Squadra dimezzata, ma carica e motivata, quella partita stamattina da Milano Malpensa alla volta del Karakorum. All’ultimo minuto è arrivato il forfait di Michele Compagnoni, fermato da un infortunio alla caviglia durante gli allenamenti. E così, sul volo si sono imbarcati soltanto i lecchesi Mario Panzeri e Daniele Bernasconi con il valdostano Hervè Barmasse. “Stessi valori in campo. Uguale probabilità di farcela” ha commentato il capo spedizione Agostino Da Polenza.

L’obiettivo della spedizione è la salita in stile alpino – cioè senza ossigeno, corde fisse né portatori d’alta quota - dell’inviolato versante Nord del Gasherbrum I, sul lato cinese del Karakorum: uno degli ultimi versanti inviolati degli ottomila, finora intentato e inesplorato.

“Stessi valori in campo. Uguale probabilità di farcela” ha commentato il capo spedizione Agostino Da Polenza, che tra quindici giorni raggiungerà la squadra ai piedi della montagna per seguire di persona le fasi più importanti della salita.

“Tra qualche giorno inizieremo il trekking – ha detto Bernasconi –. Una volta sotto la parete ne valuteremo le condizioni e definiremo la strategia di salita. Sono molto attratto dal fascino di esplorare un luogo dove non è mai andato nessuno. Cosa mi spaventa? Bisogna sempre avere paura di quelle grandi pareti e cercare di capirle prima di andarci”.

“Tre è il numero perfetto – ha detto Barmasse -. Con Daniele siamo amici, non conoscevo Mario ma mio padre anni fa era in spedizione proprio con lui e si ricorda che hanno fumato una sigaretta insieme a Colle Sud: deve essere un bel tipo! Fare quella parete in tre e in stile alpino è una grande sfida, da segnare negli annali”.

“Sono appena rientrato ma ripartire non mi pesa – ha detto Panzeri, che solo un mese fa era in vetta allo Shisha Pangma -. L'unico problema è che scendendo da campo 1 dello Shisha mi sono incrinato due costole e non sono più riuscito ad allenarmi. Ma ora sto bene e sono comunque abbastanza allenato, dovrebbe andare tutto bene. Mi dispiace tanto vedere Gnaro qui all'aeroporto che non riesce a partire, la sua era una bella compagnia, come quella di Soro e di Michele”.

All’aeroporto, per salutare gli alpinisti in partenza, c’era infatti Silvio “Gnaro” Mondinelli, che per motivi familiari ha dovuto rinunciare alla spedizione, ma che ha voluto fare di persona l’in bocca al lupo ai compagni.

“Sono tre elementi molto forti – ha detto Mondinelli distribuendo pacche sulle spalle agli amici - e come ha dimostrato la Nord del GII, una cordata da tre può fare grandi cose. Li seguirò da casa, anche questo sarà duro: chi sta a casa è sempre in ansia, non sai mai cosa pensare. Ma gli auguro tante belle cose. Faranno la cima. Ma anche se tornassero a casa senza, il GI rimane sempre lì”.

Alla Malpensa c’era anche Marco Barmasse, venuto all’aeroporto per accompagnare il figlio verso il suo primo ottomila. E dalle Dolomiti Bellunesi è arrivato alla squadra anche l’in bocca al lupo di Soro Dorotei, che ha dovuto rinunciare per un infortunio ad un piede.