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SOLO ALLENARSI.. A VOLTE NON BASTA!!!

Maurizio Torri
9/12/2009

IL PIEDE PERFORMANTE (Rubrica a cura del Ft. Davide Nappo)

Sulla scia dell’argomento trattato nella rubrica del mese scorso, oggi parliamo di come ottimizzare l’azione del piede nella corsa. In questo periodo invernale, per molti lontano dalle competizioni più importanti, si può pensare di inserire nella programmazione settimanale un allenamento legato alla tecnica.

Abbiamo già detto che la funzione del piede è principalmente quella di ammortizzatore. Nella corsa, la propulsione vera e propria, arriva infatti dalla muscolatura dell’anca e del tronco; esiste tuttavia la possibilità di esprimere un’azione elastica del piede che velocizzi i tempi di contatto a terra.

Dal punto di vista biomeccanico, nell’istante in cui la pianta appoggia a terra, i flessori delle dita del piede dovrebbero iniziare a premere contro il suolo. In questo modo, con la contrazione della muscolatura intrinseca del piede, man mano che il baricentro dal tallone passa sulla punta del piede e poi oltre, si crea una tensione elastica che staccherà il tallone da terra molto velocemente e proietterà il ginocchio flesso in avanti con forza.
Questa azione è fondamentale per poter aumentare ampiezza e frequenza del passo, oltre a creare nell’arto che oscilla un’inerzia che contribuisce all’avanzamento di tutto il corpo dell’atleta.

Enunciata la teoria, passare alla pratica è tutt’altro che banale! In effetti questa azione, che per alcuni è naturale e involontaria, è molto difficile da allenare, perché presuppone una buona sensibilità e un timing perfetto della muscolatura interna del piede. Potenziare il tricipite surale e la muscolatura del polpaccio non è sufficiente, se non inutile a questo scopo.

Vi propongo due strategie per allenare questo aspetto:

1. Sulla tavoletta oscillante, o su una bolla gonfiabile propriocettiva, cercate di restare in equilibrio su una gamba sola, con il tronco eretto e il ginocchio leggermente flesso, allineato sul secondo dito del piede. Mentre mantenete la posizione, premete e arricciate le dita del piede delicatamente per 30” circa. Ripetete per diverse volte, camminando per 15-20 metri tra una ripetizione e l’altra.
Vi sembra facile? Provate a occhi chiusi…

2. In modo dinamico, invece, si possono effettuare alcuni allunghi di circa 80-100m su discesa poco ripida al 1-2%.
Il suggerimento è quello di concentrarsi sulla pressione che le dita devono applicare contro il terreno appena toccano il suolo. Premete ad ogni passo le dita del piede in appoggio contro il suolo e poi rilassate immediatamente la muscolatura della coscia: mentre la discesa vi aiuta a mantenere alta la velocità, il piede dovrebbe staccarsi velocemente e proiettare in avanti tutta la gamba.
Se sentite una piccola tensione sotto la pianta del piede, state ottenendo l’effetto voluto; se la tensione è una specie di crampo state premendo troppo, se tendete ad avere un andatura balzata non state rilassando la muscolatura del ginocchio e il piede vi sta proiettando in alto invece che in avanti.

All’inizio fate 5-6 tentativi per allenamento, non di più. Non scoraggiatevi se non capite subito come eseguire l’azione corretta; sono richieste grande costanza e sensibilità, ma i risultati sono strepitosi…provare per credere!

Nel prossimo articolo parleremo di... Appuntamento al mese di Gennaio!!!

Per chi volesse delucidazioni o avesse curiosità sull'argomento trattato può scrivere a nappo.fisio@fastwebnet.it