Categoria: 

TOR DE GEANTS 2016 - COURMAYEUR (AO)

Sottotitolo: 
Il Tor 2016 fa innamorare la gente con dei personaggi davvero super....

Redazione
15/9/2016
Tags: 
TOR DE GEANTS
2016
trail running

Ventitreesima posizione per Ivo Perrin, il primo valdostano al traguardo. Accolto da un bel tifo, dei corregionali e della famiglia, comprendente i quattro figli e i due nipoti.

Oli Bosa, come lo chiamano i suoi fans, al secolo Oliviero Bosatelli, ha infiammato il Tor e spento gli avversari. Del resto non poteva essere diversamente, per uno che fa il mestiere di Vigile del Fuoco. L’atleta, anzi, il Gigante, di Gandino, 25 km da Bergamo, ha messo il motore al massimo a Cogne, dopo 106 chilometri di gara, e non ha mai più scalato le marce. “Giù a manetta”, come dicono i suoi entusiasti colleghi di lavoro arrivati da Bergamo non a sirene spiegate ma quasi.

 

Il quarantasettenne atleta lombardo (ribattezzato per l’occasione “Braccio di Ferro”) ha tagliato il traguardo, in via Roma, nel cuore di Courmayeur, da dove il Tor era partito domenica mattina alle 10, nel tempo complessivo di 75,10 ore. Niente male per coprire i 330 km del percorso e i 24 mila metri di dislivello positivo. Insomma, più che un caterpillar, una Formula 1.

 

 

 

 

La stanchezza sì, è inevitabile. Ma soprattutto si evidenziano la serenità, il buon umore ancora alto (“adesso però mi tocca aspettarlo”, alludendo a Paolo Pajaro, suo compagno di vita e di sport, anche lui in gara ma non troppo indietro) e la soddisfazione che le si stampa in faccia, nonostante siano le 5,10 del mattino e Lisa Borzani ha appena tagliato il traguardo.

E’ lei la vincitrice della categoria femminile del Tor 2016 in poco più di 91 ore, tempo che la pone anche al settimo posto della classifica generale Un podio meritato, per la preparazione e per la condotta di gara, sempre all’attacco ma con criterio e costanza, non facendosi mai prendere dalla foga, consapevole delle difficoltà del percorso e dell’ambiente d’alta quota.

Quando la testa va di pari passo con le gambe. La soddisfazione s’impenna se poi si considera che Lisa viene da due secondi posti consecutivi, in questa che considera la gara della sua vita. A un giornalista che tempo fa le aveva chiesto quale fosse la sua gara regina Lisa aveva risposto: “Il Tor des Géants perché non è solo una gara. È uno splendido modo per imparare ad odiare ciò che non ci piace di noi stessi e per ritrovarsi poi ad accettarsi e a considerarci un po’ migliori".