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SKIMOUNTAINEERING WORLD CUP 2017

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Nella seconda tappa Ismf e' bufera!!!

Redazione
28/1/2017

Cambre d'Aze regala l'ennesimo boccone amaro al campione piemontese. Molto bene gli azzurri tutti nelle osizioni che contano....

Bufera nel circuito i coppa con penalità a raffica e ranking che si stravolge ora dopo ora.

ATTO PRIMO:

Ancora una volta secondo dopo avere vinto. Secondo boccone amaro dopo avere tagliato per primo il traguardo per il piemontese Damiano Lenzi. E ancora una volta è polemica in Coppa del Mondo. Se i verdetti non fossero maturati a bocce ferme l'atleta dell'esercito sarebbe saldamente primo nel ranking con due primi posti in altrettante uscite. Nella prova pirenaica di Cambre d’Aze,  primo posto a tavolino per Kilian Jornet, secondo gradino del podio per Lenzi e terzo posto per Matteo Eydallin.

 

 

Molto bene anche Robert Antonioli 4° e un Michele Boscacci in costante crescita giunto 5°. Ma torniamo al fattaccio. Secondo le prime informazioni giunte d'oltralpe sembra che la penalizzazione sia giunta aseguito di un'uscita dalla zona cambio prima che lo scarpone fosse regolamnte agganciato allo sci. per quanto ci riguarda sesto Federico Nicolini, primo espoir e nono Nadir Maguet.

 

Nella gara rosa ennesimo sigillo di Laetitia Roux in 1h37’02’, davanti alla compagna di nazionale Axelle Mollaret (1h39’18”). Terza la svizzera Maude Mathys (1h40’20”). per noi Alba De Silvestro prima espoir. Inno di Mameli  tra i giovani con il doppio sigillo di Davide MagniniI eGiulia Murada. Sempre in gara junior seconda Mara Martini.

 

ATTO SECONDO CAMBIA TUTTO:

 

Dopo le premiazioni floreali appositamente boicottate da Kilian Jornet, Damiano Lenzi e Matteo Eydallin cambia nuovamente tutto. la federazione ha squalificato i tre atleti e a vincere la gara è quindi Robert Antonioli davanti a Michele Boscacci e William Bon Mardion al terzo. Al di là di tutto ora bisogna che qualcuno prenda una posizione. Le regole ci sono e vanno rispettate, ma il messaggio lanciato da questi tre campioni è chiaro. Bisogna usare il buon senso. Non che ogni sacrosanta gara finisca per essere decisa a tavolino. Così non va. Così non si va verso le olimpiadi, ma si cade nel baratro.