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ANNULLATO IL CRAZY SKIALP TOUR 2018

Sottotitolo: 
Prima bomba della stagione: salta il Crazy Skialp Tour....

Redazione
22/11/2017
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crazy skialp tour 2018
circuito crazy skialp tour 2018

Il tergiversare della federazione ha mietuto la prima vittima eccellente. Sfumato anche il "Piano B", il Crazy Skialp Tour alza bandiera bianca....

Luca Salini non ci sta e con la schiettezza che da sempre lo contraddistingue ha voluto dire la sua su un movimento che sembra giunto ad "vicolo cieco". Con la federazione tenuta in scacco dalle polemiche dei vari comitati, a fine novembre non è ancora stato pubblicato nessun calendario gare. Ciò mette in crisi aziende, atleti e organizzatori. Sfumato il progetto di rappresentare la Coppa Italia, anche il cosiddetto "Piano B" è saltato come si evince dalla mail giunta oggi in redazione...

 

 

 

NON SI FARA’ IL CRAZY SKIALP TOUR 2018
Ecco i motivi e l’analisi di uno sport che non riesce a decollare

di Luca Salini coordinatore C.O. Crazy skialp Tour

Ciao a tutti, cari amici appassionati di sci alpinismo.
Credo che il titolo di questa mia non abbia bisogno di ulteriori commenti, ma di qualche spiegazione e una mini analisi forse sì.

 

 

Lo skialp tour
Il gruppo di sponsor del Crazy Skialp tour, da tre anni tenta di portare avanti un programma per promuovere un unico Circuito Nazionale di sci alpinismo, cercando un accordo con la FISI.
L’idea che abbiamo accarezzato fin dall’inizio era quella di proporre a tutti voi appassionati un calendario Nazionale gare che fosse diviso in canali ben delineati: gli eventi locali, le varie prove di Campionato italiano, alcune grandi classiche ed un unico Circuito Nazionale  che, coinvolgendo alcune manifestazioni nei vari Comitati regionali tornasse a rilanciare uno sport che dopo anni di crescita sta segnando il passo in termini di numero di eventi organizzati e di partecipazione.
Avevamo in  animo di proporre manifestazioni che rispettassero il  regolamento in termini di dislivelli, promuovere le gare “vere” pensando agli atleti che si allenano nei ritagli di tempo, calmierare i costi di iscrizione, fornire visibilità tramite la pagina FB dedicata, un sito aggiornato costantemente, materiale fotografico e video di qualità, premiare nel gran finale la partecipazione al Circuito con un gadget prezioso, il tutto senza utilizzare il denaro degli atleti partecipanti, ma quello degli sponsor.
Questi in breve erano gli obiettivi che ci hanno mosso ad organizzare il Crazy Skialp tour, certo anche farci conoscere, fare si, pubblicità, ma utilizzando le nostre risorse, non quelle dei praticanti.
Nonostante i molti contatti con i dirigenti FISI e nonostante, va sottolineato, l’appoggio di alcuni di loro, davvero interessati al bene dello sci alpinismo, per vari motivi, legati soprattutto a vincoli in termini di regolamenti e gestione sponsor da parte della Federazione,  non siamo riusciti a portare a termine questo progetto.
Proporre oggi, ormai a fine novembre, il  circuito Crazy Skialp Tour,  sarebbe follia.
Il calo dei numeri generali dello sci alpinismo è sotto gli occhi di tutti, inoltre ad oggi non c’è ancora il calendario ufficiale delle gare nazionali e questo ha complicato ulteriormente la fase pre organizzativa.
Proporre quindi ora, un circuito di gare, significherebbe anche polverizzare ulteriormente le presenze già scarse, per questi motivi abbiamo nostro malgrado deciso di mettere in “pausa” l’edizione 2018.
Questa scelta ci è molto pesata, perché la struttura che nelle prime due edizioni ha portato avanti questo progetto era professionale, rodata e capace di far fronte a tutti gli imprevisti dell’ultimo minuto, sia tecnici sia dati dai capricci del meteo.
Ma tant’è, crediamo che spingere adesso e voler in ogni caso portare avanti questo progetto non darebbe sufficienti garanzie dello standard qualitativo cui teniamo tanto, sia per noi sia per rispetto verso voi che partecipereste.

 

 

 

Lo sci alpinismo in generale
I numeri dello sci alpinismo agonistico sono decisamente in calo, complici numerosi fattori che sommati creano una situazione difficile e poco stimolante
Se facciamo un check delle classifiche dello scorso anno, salta agli occhi, quante manifestazioni hanno avuto meno di 100 iscritti, organizzare oggi gare per meno di 100 persone credo sia davvero riduttivo e sminuente per i vari Comitati locali che, per fornire servizi e sicurezza devono avere almeno altrettante figure volontarie che significa.... 100 volontari per 100 concorrenti.
A supporto di questo impietoso quadro, basta guardare alcuni numeri, la prossima stagione agonistica, 2017/18, molti Comitati canteranno il “requiem”, sono infatti  previste circa 15 gare FISI nel comitato Alpi centrali, 4 in Trentino, 4 in Veneto, 4 in Alto adige, 3 in Valle d’Aosta e 1 solo in Alpi occidentali, questo  la dice lunga sulla riduzione e la concentrazione che sta subendo lo sci alpinismo.

 

A ciò si aggiunge, la gestione dei giovani, il nostro futuro, quasi totale è l’egemonia del Comitato Alpi centrali, che grazie ad un grande lavoro e una lungimiranza  che parte da lontano permette a questo Comitato di raccogliere circa il 70% dei giovani atleti, seguito a distanza dal trentino e poi.... via via fino a zero
Ancora, le numerose e partecipate gare notturne sono ormai un ricordo, numeri in calo, molte gare in meno rispetto al passato, chiusura di molti circuiti
Lo stesso dicasi per le grandi classiche, sono ormai finiti i tempi della chiusura delle iscrizioni mesi prima, pochi gli italiani che partecipano alle gare estere, tanto per fare un esempio meno di 20 coppie italiane lo scorso anno alla Pierra Menta
Certo, due stagioni di scarse precipitazioni nevose, qualche scelta non proprio condivisibile nella gestione dei calendari, la sempre crescente distanza tra il livello dei professionisti italiani e i “dilettanti del resto del mondo” (anche la svizzera chiuderà il settore professionistico nel 2019) rendono monotone anche le classifiche dominati ormai da tre quattro nomi, peraltro appunto tutti o quasi italiani.

 

Noi per quest’ anno gettiamo malvolentieri la spugna, ma sono certo che i vertici dello sci alpinismo dovranno rivedere in toto le scelte compiute, tutte volte a portare lo scialpinismo verso le Olimpiadi, il rischio è quello che si faccia la fine di molti altri sport, tolti dalla naftalina ogni 4 anni e lontani, sempre più dai veri appassionati