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Cristof Hinnerhofer, tabù Stelvio finalmente sfatato

Maurizio Torri
29/12/2008

Domenica, in quel di Bormio, ha dato spettacolo

Viso da ragazzino per bene, occhi azzurro cielo dove traspare la modestia dei veri campioni, tanta voglia di farsi conoscere ed una determinazione da paura. Questo l’identikit del nuovo “matador” della Stelvio, Cristof Hinnerhofer classe 1984 che in quel di Bormio si è regalato ed ha regalato all’Italia, la prima vittoria italiana sulla pista Stelvio. Assediato da fans, tv e giornalisti, Hinnerhofer ha dimostrato la massima disponibilità con tutti, raccontando la sua storia agonistica, cominciando da quando era un ragazzino forse un po’ troppo magro per essere uno sciatore e non di certo il migliore del suo sci club: “Magro lo sono sempre stato, infatti sabato dopo le prove il mio skiman scherzando mi ha detto “ma tu l’acido lattico non lo senti nemmeno visto che di muscoli non ne hai”. Invece poi –continua strizzando l’occhio Hinnerhofer- le mie gambette hanno fatto il loro dovere.” Sul gradino più alto del podio di Bormio quasi Hinnerhofer si commuove. E a ragione , visto che dopo alcuni podi sfiorati, finalmente centra ed affonda la vittoria: "Oggi è stupendo, sono davvero contento. E' arrivata anche per me la vittoria. E' proprio fantastico, sapevo che potevo dire la mia su una pista del genere. Adoro il ghiaccio, le piste difficili, le picchiate che allo stesso tempo hanno curve da condurre e traverse. Ho sfiorato il colpaccio altre volte, ma oggi è la mia giornata". Pista tecnica che ricorda un po’ quella della Val d’Isere dove nel mese di febbraio andranno in scena i campionati del mondo: “ E’ vero conosco la pista francese e devo ammettere che non mi dispiace”. Partito con il pettorale numero 1, l’azzurro al termine dei suoi 2 minuti e tre secondi di fatica, era conscio di aver fatto una prova superlativa: “Ho avuto delle ottime sensazioni su tutto il tracciato. Gli sci erano veloci e grossi errori non ne ho commessi. L’unico dubbio era per l’illuminazione della pista, ovvero se il sole sarebbe uscito dalle nuvole i miei avversari avrebbero avuto un vantaggio non indifferente”. Una attesa prolungata e durata sino alla discesa di Bode Miller: “Logicamente ero teso per la prova di Bode, però avevo la coscienza a posto perché sapevo che io avevo fatto il mio massimo e se lui mi avesse battuto, tanto di cappello”. Innerhofer brinda, saluta i compagni di squadra, abbraccia i tifosi che sono arrivati in massa da Gais. Continua Inner: "Ho fatto la cosa più bella oggi e sono stato ripagato di tanti sacrifici. A volte non ti passa più tra allenamenti estivi in condizioni pessime e per il fatto di girare in continuazione. Tuttavia non mi lamento certo del mio lavoro in quanto ho provato a fare anche il muratore per due estati e quello sì che è lavorare davvero!". Scherza Inner, esce dalla sala stampa, sale in macchina e via verso la Baita de Mario: lo aspettano tecnici, tifosi e compagni per i festeggiamenti. (By Katia Colturi tratto da www.laprovincia.it)